“Un sorriso sospeso” per ricordare Filippo, talento della ginnastica triestina scomparso a 15 anni

TRIESTE Era una promessa della ginnastica artistica, un ragazzino che portava sempre il sorriso ovunque, compresa la palestra dell’Artistica 81, dove faceva parte della squadra agonistica maschile e dove aveva gareggiato con ottimi risultati. Filippo Nava, 15 anni, se n’è andato domenica, dopo aver lottato per tre anni contro un sarcoma raro. La famiglia ora vuole ricordarlo con una serie di iniziative, a favore dei giovani, di chi ama lo sport e dei piccoli pazienti che come lui affrontano il percorso oncologico.
«A 12 anni ha avuto un dolore all’inguine – ricorda la mamma –: purtroppo era una lesione all’anca. Così abbiamo scoperto che si trattava di un sarcoma di Ewing. All’inizio era arrabbiato, ma ha subito reagito con grande tenacia e forza, era determinato a lottare. Prima è stato asportato un pezzo di osso, poi sono continuate le terapie. Per sei mesi è andato tutto bene ed è riuscito a tornare in palestra. Poi si è presentata la febbre. Il tumore era tornato, in forma metastatica».
Da quel momento le condizioni sono gradualmente peggiorate. «Ma Filippo non ha mai mollato, a dicembre 2019 è andato anche in trasferta, a sostenere i compagni di squadra, il suo obiettivo – ricordano ancora i genitori – era tornare, prima o dopo, in palestra. La sua passione era il corpo libero, amava tanto gli avvitamenti». «Era super solare – racconta il suo allenatore Enrico Degrandi –, faceva divertire tutti, sempre positivo, ironico, e un bravo ginnasta, con noi per cinque anni. Aveva vinto gli Interregionali, aveva gareggiato nei nazionali e alla festa della ginnastica a Rimini, qualche anno fa, aveva spopolato, salendo più volte sul podio. Fino a prima del lockdown passava in palestra, anche solo per un saluto. A di là dei risultati sportivi era un ragazzino straordinario».
«Dedichiamo la recente qualificazione della società in serie A1 a Filippo – annuncia il tecnico dell’Artistica 81 Diego Pecar –: lo ricorderemo sempre con grandissimo affetto». Ora la famiglia pensa a una serie di iniziative in memoria del figlio, come lui avrebbe voluto.
«Avvieremo una raccolta fondi dal titolo “Un sorriso sospeso”, per una serie di opere benefiche come fatto da “Io tifo Sveva”. Diffonderemo un Iban, anche attraverso l’Artistica 81, per sostenere bambini che stanno affrontando la stessa battaglia di Filippo. E poi chiederemo al Comune di acquistare, a nostre spese, un gioco sportivo, da inserire in un parco pubblico, a disposizione di tutti. Sappiamo che così Filippo avrebbe voluto. Era un ragazzino speciale, aveva espresso anche il desiderio di lasciare il suo corpo alla scienza, voleva che studiassero il suo caso, per migliorare la vita di altri bambini colpiti dallo stesso tumore. Purtroppo non è stato possibile. Non si è mai arreso. Sempre con il sorriso. Era forte, un esempio – conclude la famiglia –, un ragazzino eccezionale. È stato un campione fino all’ultimo». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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