Un tango (illegal) per il Papa: «Un’emozione ballare per lui»

Oltre tremila foulard bianchi che hanno spezzato il cielo azzurro nel cuore della città eterna. Più di tremila tangueri e tanguere che hanno danzato nella piazza più celebre del mondo. All'ombra del Cupolone, là dove sacro e profano - si fa per dire - si sono uniti per una volta in un unico abbraccio. Perché mercoledì piazza San Pietro si è trasformata in una pista da ballo d'eccezione. Improvvisata. E migliaia di ballerini provenienti da tutto lo stivale, da Trieste a Catania, hanno regalato a Papa Francesco un irripetibile "tango illegal", nel giorno del suo 78esimo compleanno. Una milonga a briglie strette, ovviamente. «È stata un'esperienza che ha superato tutte le aspettative - racconta emozionato Antonio Volpe, coordinatore degli Illegales Fvg per l'evento - ballare con altre migliaia di persone è qualcosa di unico. Speciale. Solo della nostra regione eravamo in novanta. E quando il Santo Padre ha nominato i tangueri è venuto giù il mondo. Da brividi».
E così, una volta conclusasi la consueta udienza mattutina del mercoledì, migliaia di scarpette si sono poggiate sul pavé di piazza San Pietro. «Benedico i tangueri che tra poco balleranno», ha detto Jorge Mario Bergoglio. Lui, Vescovo di Roma, 266esimo Papa della Chiesa Cattolica. Lui, argentino, nato a Buenos Aires e amante del tango. Poco dopo, sulle note di Piazzolla, D'Arienzo e Pugliese, uomini e donne si sono uniti e hanno dato il via alle danze. Con la sensualità dovutamente appesa ad un chiodo.
«È passato il messaggio dell'abbraccio e della condivisione. È stata un'emozione che ha colpito ognuno di noi - prosegue Volpe - per renderci riconoscibili avevamo indossato tutti quanti un foulard bianco che recava la scritta "Una milonga per il Papa". È stato stupendo ed è andato tutto liscio. Perfetto». Un colpo d'occhio mozzafiato.
L'idea di omaggiare il Pontefice nel giorno del suo compleanno con il ballo argentino per eccellenza era nata diversi mesi fa ad opera della romagnola Cristina Camorani, una veterana del tango. E dopo un repentino tam-tam mediatico sui social network, due giorni fa si è finalmente realizzata. «Inizialmente - sottolinea Volpe - avremmo dovuto ballare nel pomeriggio in piazza del Risorgimento. Ma tenendo conto delle numerose presenze il Comune di Roma ha ritenuto inopportuno concederci lo spazio per motivi di ordine pubblico. L'evento è quindi stato anticipato a mezzogiorno. A San Pietro così il Papa non avrebbe potuto perderselo». E a cullare la più grande milonga a cielo aperto di sempre, ci ha pensato il colonnato del Bernini. Nel cuore della Città del Vaticano, là dove tutto questo sembrava impossibile. Un sogno. E invece. «Il Papa - conclude Volpe - è rimasto molto felice. Solo la sera prima avevamo ballato un "tango illegal" nella splendida cornice di Castel Sant'Angelo. Anche lì è stato davvero emozionante». Simbolo della passione e della sensualità. Emblema dell'amore espresso, represso o semplicemente desiderato. Un ballo senza tempo. Eterno come la città che lo ha ospitato per un giorno.
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