Una bisiaca ambasciatrice di cultura in Cina

Affidata dal ministero degli Esteri a Stefania Stafutti la direzione dell’Istituto italiano di Pechino

Ha un passato monfalconese e non certo di passaggio, la professoressa Stefania Stafutti, recentemente nominata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, direttore dell'Istituto italiano di cultura a Pechino.

Un incarico di straordinario prestigio che la Farnesina le ha affidato per la sua esperienza e per il suo ampio bagaglio di conoscenze.

La professoressa Stafutti, nata a Legnano da genitori carnici 54 anni fa, partirà per la Cina alla fine di quest’estate per assumere il suo nuovo incarico.

Il suo arrivo a Monfalcone è datato 1965 e ciò in virtù del trasferimento al quale era stato chiamato il padre per motivi di lavoro. Qui Stefania Stafutti ha frequentato la scuola elementare “Duca d'Aosta”, la scuola media “Randaccio” e il liceo scientifico “Buonarroti”, dal quale è uscita con il punteggio di 60/60. Una carriera scolastica, dunque, comune a migliaia di ragazzi monfalconesi.

Altrettanto importante è stato l’esito del punteggio di laurea, 110 e lode, conseguito alla facoltà di lingue orientali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da qui è iniziata la carriera professionale, fatta di insegnamento all'ateneo di Torino, ma anche di studi, ricerche e numerose pubblicazioni.

Stefania Stafutti, dal 2000, è professore ordinario di lingua e letteratura cinese all'università degli studi del capoluogo piemontese e direttore dell’Istituto Confucio di Torino, con responsabilità in vari centri di studi sulla Cina, dove ha a lungo soggiornato e sviluppato articolati rapporti con ambienti accademici e culturali, ottenendovi ampi riconoscimenti.

Ricca e di rilievo la sua produzione letteraria e scientifica, che testimonia una vasta conoscenza dei molteplici aspetti propri della complessa realtà di quella lontana ed interessante.

A far prendere la decisione al ministro Terzi che, nei giorni scorsi, ha formalizzato la nomina, c’è il fatto che la professoressa Stafutti, in tutti questi ultimi anni, ha saputo evidenziare una sicura capacità di progettazione di alto profilo, assieme a spessore intellettuale, competenze organizzative, sicurezza e determinazione, con un approccio che corrisponde pienamente alle esigenze dell’Istituto italiano di cultura di Pechino. Così, per la prima volta, una rappresentante della “Bisiacaria”, che qui ha ancora la famiglia e moltissimi amici, sarà al vertice di una realtà che deve dar lustro e conoscenza alla cultura ed alla tradizione del nostro Paese all’estero.

Sulla base di tali alcune linee guida e criteri, come sottolinea la Farnesina, una commissione ristretta ha valutato le candidature presentate e, sulla base dei risultati dei colloqui con i candidati risultati più rispondenti alle esigenze, proposto i nominativi.

Luca Perrino

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