Una cordata a sei per i magazzini 6 e 7

Il magazzino 6, affacciato sull’Adriatico, dove realizzare alberghi, ristoranti e negozi. Il gemello 7, alle spalle, per creare spazi a uso scientifico, sfruttando anche il waterfront da trasformare in un marina per super yacht. E provare poi a centrare anche l’opzione silo numero 9. «Ci presenteremo a un’eventuale asta», afferma il garante dell’operazione Tullio Cappelli Haipel. Si svela così il progetto della cordata di società fiduciarie e finanziarie nonché advisor, in cui compaiono anche l’uomo d’affari svizzero Paolo Andrea Mettel e il diplomatico Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro nel governo Monti. Alcuni rappresentanti della cordata, tra cui lo stesso Mettel, negli scorsi giorni hanno avuto un incontro, promosso dal presidente dell’Interporto Giacomo Borruso, con il sindaco Roberto Dipiazza per rendere sempre più concreto il loro progetto in Porto vecchio. Le società possiedono pacchetti che raccolgono già i potenziali investitori: da albergatori ad armatori. L’area su cui hanno puntato gli occhi è adiacente a quella della cittadella Greensisam.
Nello specifico i soggetti pronti a portare avanti l’importante operazioni sono sei. Si tratta della Finanziaria fiduciaria di Credito di Lugano, con presidente Mettel, presidente della European Global Energy, fortemente impegnata in Albania nella realizzazione di un mega rigassificatore a favore dell’Italia, socio e membro dell’Istituto per gli Studi di Politica internazionale. C’è poi la Sorgente group, holding italiana che opera attraverso alcune società dedicate anche alla gestione del risparmio e all’investimento immobiliare. Spuntano la Reag di Agrate Brianza, tra i leader europei nella valutazione e consulenza immobiliare, Nctm, studio legale che ha sedi da Milano a Shanghai, e Ima, Intermedia analisi, in cui compare anche l’ex ministro degli Esteri Sant’Agata. Tutte queste realtà impegnate nel progetto verranno seguite dalla Trieste international global trading (Tigt), presieduta da Mettel con vice Borruso, che da Trieste coordinerà il piano. Alla visita degli scorsi giorni era presente anche Antonello Pezzini che, oltre a essere primo consigliere e questore del Comitato economico e sociale europeo, organo consultivo dell’Ue, viene definito altamente competente per le procedure europee di finanziamento per i Paesi dell’Unione. Tutti questi attori hanno in mano già un masterplan, redatto dal triestino Corrado Del Ben, che coinvolge i magazzini 6 e 7, e la marina fra il moli II e III, per poi procedere eventualmente con un ampliamento. L’obiettivo è realizzare strutture ricettive di lusso e a tre-quattro stelle, ristoranti e servizi commerciali, ma non di grande distribuzione. Mentre il pacchetto scientifico potenzierebbe il ruolo di Trieste, viene specificato, sviluppando temi quali la cultura del mare, con il Museo dell’Antartide, attraverso “consolidati progetti italo-francesi in Antartide”, collaborazioni relative a Esof 2020 e la partecipazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e l’Agenzia spaziale europea. In questa sede, si spiega, Trieste avrà un impegno di informazione e formazione, anche verso i Balcani, come previsto dal forum del luglio dell’anno scorso che si è svolto in città.
Il gruppo, che attende dal Comune le direttive su come procedere, andrà avanti con il benestare di Cappelli Haipel, vicepresidente dell’Istituto internazionale di Studi sui Diritti dell’uomo, membro dell’Unesco e del Consiglio d’Europa, in questo caso garante della reciproca trasparenza delle parti. Sono tutti pronti, dunque, ma a una condizione: «Solo se certi delle approvazioni locali». (b.m.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo