Una discarica davanti al cimitero di Visogliano

DUINO AURISINA
Una discarica a cielo aperto, addossata al muro esterno del cimitero di Visogliano, a pochi passi dall’ingresso della struttura. È questo il triste spettacolo che si è parato davanti ad alcuni passanti ieri mattina. E subito si è scatenata la protesta, culminata nell’apposizione, accanto all’orario di apertura del camposanto, di un foglio con la scritta: «Questa non è una discarica».
Evidente l’offesa di cui si sono sentiti vittime i familiari di coloro che riposano nel cimitero della frazione del Comune di Duino Aurisina, soprattutto in un momento storico nel quale, per due mesi, chi ha avuto un lutto in famiglia non ha potuto assistere al funerale del proprio caro.
Dalle prime verifiche, si è appurato che l’ammasso di detriti è formato da strutture di vecchie tombe, cioè marmi, lastre di copertura, piccole costruzioni, statuette, frutto di scavi che rientrano nell’ambito di un intervento di riesumazione, finalizzato a creare nuovi spazi, in vista di future sepolture. Si tratta di una normale prassi, che si svolge in tutti i cimiteri: in sostanza, dopo un certo numero di anni dalla prima sepoltura, si provvede al trasferimento dei resti in contenitori più piccoli, in modo da recuperare spazio. Talvolta capita anche che si provveda nella stessa maniera, quando risulti evidente che una tomba è del tutto trascurata, segno evidente che i familiari non ci sono più o che non sono interessati al mantenimento della struttura. Non fa certamente parte di una regolare attività però la scelta di ammassare senza criterio, vicino all’ingresso, alla vista di chiunque transiti nella zona, i materiali di risulta delle operazioni di demolizione e scavo. «Abbiamo fatti i necessari controlli – ha spiegato l’assessore comunale Massimo Romita, fra le cui competenze c’è anche quella della gestione dei cimiteri – e sembra che l’impresa incaricata dell’opera di recupero degli spazi sia rimasta bloccata nel corso dell’intervento dai provvedimenti del coronavirus. Non possiamo però certamente essere d’accordo – ha aggiunto – sulla scelta di abbandonare i materiali proprio in quel punto, suscitando così la reazione della popolazione residente. Con il progressivo ritorno alla normalità – ha concluso – risolveremo anche questo problema».
Una situazione simile, anche se di dimensione ridotta, sembra sia riscontrabile anche nel cimitero di San Giovanni di Duino. —
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