Una dozzina in città i senza fissa dimora

Sono una dozzina, a Ronchi dei Legionari, le persone senza fissa dimora e, come vuole la legge, domiciliate in una strada che non esiste, vale a dire via della casa comunale. Una “soluzione” per chi...

Sono una dozzina, a Ronchi dei Legionari, le persone senza fissa dimora e, come vuole la legge, domiciliate in una strada che non esiste, vale a dire via della casa comunale. Una “soluzione” per chi non ha quattro mura dove stare, per chi ha perso la casa e prima, magari, anche il lavoro. A questi si aggiungono coloro i quali hanno lo sfratto, chi chiede il contributo comunale per pagare l’affitto e le centinaia di persone che bussano alla porta dell’Ater per richiedere un alloggio popolare. «Non abbiamo case a disposizione - sottolinea il sindaco, Roberto Fontanot - e quelle poche che abbiamo sono tutte già occupate, compresi i prefabbricati sistemati tanti anni fa in via Matteotti. Ma facciamo tutto il possibile, attraverso i nostri servizi sociali, per essere vicini a queste persone, per dar loro un aiuto che possa aiutarli a tirare avanti». Stessa “musica”, stonata, per coloro che non riescono nemmeno ad acquistare i generi di prima necessità. Così che, per mangiare, si rivolgono alla San Lorenzo Caritas, dove le fila si allungano e sono almeno 200 i casi seguiti con regolarità. (l.p.)

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