Una Honda da Gran Premio la star della Trieste-Opicina

Alla mostra statica che farà da contorno all’evento del 2 aprile una Vtr 1000 del 2014 identica a quella di Marquez. E il proprietario non perde la speranza di farla correre
Di Claudio Ernè

Una Honda Vtr da Gran Premio, mille di cilindrata, identica a quella portata in gara da Marc Marquez nel 2014. «Mi piacerebbe affrontare in sella a questo bolide i nove chilometri della Trieste-Opicina». Lo ha detto Roberto Anelli, uno dei più importanti collezionisti a livello europeo di moto da competizione. Anelli sarà a Trieste nei giorni che precedono la manifestazione in calendario per il 2 aprile e - al di là di questa Honda che fu del team Gresini e che ora è sua - parteciperà alla "Salita dei campioni" in sella a una rarissima Mondial-Patton, 125 bialbero, costruita a Milano negli anni Cinquanta e portata più volte vittoriosamente in gara nel campionato mondiale da piloti che si chiamavano Carlo Ubbiali, Nello Pagani e Tarquinio Provini.

Se è certo che la "musica" del motore di questa monocilindrica si spanderà lungo il percorso della Trieste-Opicina, altrettanto non si può dire per la Honda Vtr 1000. Le regole che gli organizzatori hanno fissato per questa kermesse del motorismo non ammettono che bolidi di recente costruzione possano cimentarsi sui nove chilometri di asfalto che collegano l'inizio di via Fabio Severo all'Obelisco. Probabilmente la Honda Vtr sarà una delle reginette della mostra "statica" organizzata in foro Ulpiano.

Il suo motore difficilmente verrà avviato, le sue gomme non morderanno l'asfalto ma gli occhi degli appassionati potranno accarezzarla. Ma Roberto Anelli non dispera, crede di poter realizzare il suo sogno di guidare anche a Trieste la Honda da Gran Premio. In fondo molte regole che oggi appaiono draconiane sono state fissate proprio per essere aggirate, eluse, superate. «Abbiamo organizzato la Salita dei campioni proprio per ricreare il clima e le emozioni suscitate da ogni edizione della Trieste- Opicina», spiega Stefano Zuban, leader del comitato che da mesi lavora per realizzare una kermesse che accanto alle moto storiche vedrà sfrecciare auto e aerei d'epoca. «La gara non si è più disputata dal 1971 ma 40 o 50 anni fa attorno al percorso si radunavano decine di migliaia di appassionati. Era una festa popolare, un evento atteso con ansia anche da chi di motori non si occupava. Vogliamo riproporre quel clima, quelle sensazioni, puntando sulla suggestione suscitata dalle moto e dalle auto in movimento, dalla musica dei loro motori, dalle capacità dei piloti. Riproporre oggi una corsa vera e propria con cronometri e classifiche non è pensabile: per rendere sicuro il tracciato servirebbero uno o due milioni di euro. Noi ci accontentiamo di fare spettacolo, di ricreare il clima di un tempo facendo salire verso l'altipiano le due e le quattro ruote a una velocità, inferiore a quella che può raggiungere uno scooter di media cilindrata. Schiereremo una sessantina di "marshall" per garantire la sicurezza di tutti e nei punti più spettacolari verranno affastellate molte balle di paglia. Ne abbiamo ordinate quasi duemila», afferma Zuban.

L'idea di organizzare questa kermesse motoristica gli è venuta dal grande successo riscontrato nel settembre del 2016 dalla mostra di motoveicoli organizzata nella vecchia Pescheria delle Rive per celebrare i 110 anni di vita del Moto club Trieste. Il più antico d'Italia. «Abbiamo avuto 20mila visitatori in soli cinque giorni di apertura. Un successo insperato, rafforzato dalla presentazione di due libri, da una conferenza sulla sicurezza stradale e dalla presenza di campioni motociclistici. Non abbiamo voluto che questo successo andasse disperso e dal momento che una seconda mostra nelle navate della pescheria non avrebbe potuto essere più efficace e apprezzata della prima, col vertice del Club dei Venti all'ora abbiamo pensato di proporre in una forma del tutto nuova e dinamica la storica Trieste-Opicina. Vogliamo fare qualcosa che non è mai stato fatto e che potrebbe diventare un appuntamento fisso di ogni primavera, così come la Barcolana lo è dell'autunno. Il progetto è piaciuto e il Comune attraverso l'assessore Maurizio Bucci ci ha dato il proprio appoggio».

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