«Una legge che regala un futuro ai disabili»

Un futuro, oltre la famiglia e in dignitosa autonomia, per tanti disabili italiani. E'la risposta, fondamentale e a lungo attesa, che il Governo prova a dare a moltissime famiglie attraverso la legge...

Un futuro, oltre la famiglia e in dignitosa autonomia, per tanti disabili italiani. E'la risposta, fondamentale e a lungo attesa, che il Governo prova a dare a moltissime famiglie attraverso la legge 112/2016, quella del "Dopo di noi", approvata lo scorso anno e ora finalmente operativa anche con l'arrivo dei decreti attuativi. Lo Stato garantirà su base pluriennale alle Regioni una certa quantità di fondi (per il Friuli Venezia Giulia 1,9 milioni di euro) con i quali programmare politiche di sostegno e autonomia abitativa per i disabili. Proprio di questa legge si è parlato in maniera approfondita ieri mattina alla Fondazione Carigo, nel corso del convegno "Dopo di noi. Abitare in autonomia: un percorso possibile" organizzato dalle Acli provinciali di Gorizia con il locale circolo "Margotti".

Il convegno, introdotto dalla presidente delle Acli Silvia Paoletti e moderato dal giornalista de "Il Piccolo" Roberto Covaz - "Questa è una legge che fa onore al Parlamento, perché tocca il cuore della popolazione", ha detto -, ha visto tra gli altri la partecipazione della prima firmataria della legge 112, l'onorevole Margherita Miotto del Partito Democratico. Con lei anche l'onorevole Giorgio Brandolin (Pd), l'assessore regionale Maria Sandra Telesca, l'assessore comunale di Gorizia Silvana Romano, e il presidente dell'Anffas di Gorizia Mario Brancati. Brandolin ha ricordato la sensibilità sempre espressa dall'Isontino riguardo la disabilità, ma ha parlato anche di svolta. Sì, perchè fino ad ora la risposta assistenziale alle persone disabili che non potevano più contare sull'appoggio della famiglia era essenzialmente una sola: l'istituzionalizzazione. Si pensava solo a realizzare strutture residenziali dove gli utenti disabili si sarebbero trasferiti una volta venuti a mancare i genitori. «Oggi invece, con la legge 112, c'è un nuovo modo di intendere il "Dopo di noi" - ha detto Mario Brancati -. Questa legge vede il disabile non tanto come un paziente, ma come una persona portatrice di diritti». Brancati però ha sottolineato come sia importante costruire i progetti per il "dopo" già "durante", ovvero quando la famiglia c'è ancora, per preparare il disabile al suo futuro autonomo. Se l'assessore comunale Romano ha parlato dell'esperienza della casa di Lucinico, che in qualche modo anticipa gli scopi del "Dopo di noi", e l'assessore regionale Telesca ha tirato le fila dei lavori, l'onorevole Miotto ha descritto il senso e le caratteristiche della legge. "Una legge che arriva comunque in ritardo rispetto alle attese delle famiglie - ha detto -, e questo perchè avevamo bisogno di una certezza: la continuità della copertura finanziaria».

Marco Bisiach

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