Una tradizione in declino e Romans si interroga sulla disaffezione al teatro



. Fa riflettere a Romans d’Isonzo, il grido d’allarme che Renato Valentinuz, del Circolo “Mario Fain”, di Romans d’Isonzo, ha lanciato nei giorni scorsi in occasione della cerimonia di premiazione della 20ma rassegna teatrale “Premio Fain – Valdemarin”. Valentinuz, che da una vita si occupa di teatro, si è detto preoccupato per il calo degli spettatori presenti alle ultime rassegne, a differenza delle prime edizioni, quando era sempre molto numeroso.

Il calo di presenze potrebbe mettere a rischio la prosecuzione della rassegna, ma delinea pure una sorta di disaffezione nei confronti di quell’arte recitativa, che ha accompagnato la vita sociale di Romans fin dai primi anni del Novecento, coinvolgendo tante persone, soprattutto giovani, che attraverso il teatro hanno sviluppato le loro amicizie e favorito l’aggregazione in seno alla comunità.

Le prime notizie dell’attività teatrale a Romans, le riporta il giornale “Il Popolo”, nell’ottobre 1905, quando segnalava la recita del dramma in cinque atti “L’ultimo giorno di una educanda” nella sala del dottor Waiz (Palazzo Lang), gremita di spettatori. “Il Piccolo della sera”, invece, nel luglio 1922, segnalava che la Società Filodrammatica di Romans aveva presentato “Cuore di marinaio”, a scopo benefico, nel parco della signora Emma Strudthof (ex Enal, ndr), gentilmente concesso e ridotto a teatro estivo. “Oltre a una folla di romanesi - si legge - assistettero anche molti dei paesi circonvicini venuti ad applaudire i nostri ottimi dilettanti. Felice Valdemarin, nella parte del protagonista, fu acclamatissimo. Piacquero anche i signori Cesare Razza, Ferruccio Barnaba e De Alessi, la signora Elda Vidich, la signorina Bice Fornasarig, Gemma Tosi e Verdi Valdemarin. Durante l’intervallo suonò magistralmente l’orchestra diretta dal maestro Antonio Preschern. Fra l’altro fu suonato un valzer del nostro concittadino sig. Dessabo. In una parola la recita di beneficenza lasciò nel pubblico il vivo desiderio di riudire quanto prima i bravi dilettanti con qualche lavoro possibilmente del repertorio moderno. Vanno date lodi alle signore Emma Strudthoff e Maddalena de Michelini per la loro cooperazione all’esito della serata”.

La Filodrammatica, in più fasi e con modalità diverse è stata sempre presente a Romans (nel Ventennio coinvolse fortemente le scuole), mentre nel 2010, sempre sotto la spinta di Renato Valentinuz, è stata fondata la compagnia “Sis Scussons scussâts”, a cura del Circolo “Mario Fain”, oggi presieduto da Claudia Panteni, assieme al gruppo di ricerca “I Scussons”, del presidente Germano Pupin. Per celebrare i dieci anni di attività, il sodalizio sta avviando una raccolta di materiale fotografico per comporre una pubblicazione che testimoni la lunga attività teatrale svolta a Romans. Chi volesse contribuire alla raccolta può rivolgersi ai responsabili delle due associazioni. –



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