Un’associazione per celebrare il centenario di Italo Gabrielli

La moglie Alma: «L’eredità di mio marito sarà valorizzata con incontri, borse di studio e mostre sulla cultura istriana»



Domani il professor Italo Gabrielli avrebbe compiuto 100 anni. «Era nato a Pirano d’Istria il 26 gennaio 1921 ed è mancato il 5 gennaio 2018 a Trieste, dove è giunto profugo», ricorda la moglie, Alma Cosulich Gabrielli, 92 anni, che vuole celebrare il centenario dalla nascita con la costituzione di un’associazione che porti il suo nome. «Figli, parenti, amici, istriani e non, desiderano che sia ricordato per la tentata ma strenua difesa della sua terra», spiega Alma: «Il desiderio di ricordarlo con un’istituzione a lui intitolata ha trovato degli ostacoli in questi tempi di emergenza sanitaria. Ma non molliamo».

In ogni caso, domani si terrà, con le modalità consentite dall’attuale pandemia, un nuovo incontro in vista appunto della costituzione dell’Associazione Italo Gabrielli con lo scopo di valorizzare e divulgare la storia dell’Istria, promuovendo incontri, borse di studio e mostre. C’è un patrimonio consistente da salvaguardare, che è depositato nell’abitazione di famiglia di viale Terza Armata, dove l’associazione avrà inizialmente sede.

«Non è una casa. È un museo pieno di scritti, carte, documenti, disegni, bandiere, timbri e fotografie, che vanno dal 1700 al 1900», racconta Alma. Un archivio lungo tre secoli che vuole restare integro e che non riguarda solo la famiglia Gabrielli, la cui presenza a Pirano risulta già dal 1263. Magari con la denominazione Gabriel o Gabrieli.

«Sono numerosi nel suo ampio archivio anche i documenti della famiglia Gabrielli e delle famiglie piranesi dalle quali discende, imprescindibilmente legati alla storia dell’Istria», aggiunge la moglie: «Ci sono documenti legati a storiche famiglie di origini veneziane come i Venier o i Rota di Momiano. La nostra intenzione è quello di aprire l’archivio anche ad altra famiglie dell’Istria. Ci sono molte altre famiglie che hanno documenti come i nostri che rischiano di andare perduti o dispersi sulle bancarelle d’antiquariato».

«L’intenzione è valorizzare questi vecchi documenti molti», spiega ancora Alma Cosulich. La ricca documentazione lasciata dal professor Gabrielli è la diretta testimonianza dell’attività da lui svolta sia personalmente, sia come presidente dell’Unione degli Istriani (al 1976 al 1981), sia come coordinatore del Gruppo Memorandum ’88. Ma ci anche materiali legati alla sua attività di docente di Fisica all’Università di Trieste, impegnato anche all’estero nella ricerca scientifica.

«È un’iniziativa che condivido con i fratelli e le sorelle, a cui mia madre tiene tantissimo. È un modo anche per tenere viva la memoria di ciò che mio padre ha dato alla famiglia e di quello che ha fatto per la sua terra d’origine», racconta il figlio Marco Gabrielli, noto chirurgo e consigliere comunale della Lista Dipiazza: «I materiali raccolti da mio padre sono la testimonianza della profondità della cultura italiana di quelle terre. L’associazione vuole essere un motore di promozione della cultura istriana. Speriamo di farcela a farla partire superata l’attuale emergenza sanitaria che sta mettendo tutti, me per primo, a dura prova».

Qualcosa di più di un augurio. «Mio marito compirebbe 100 anni. E io quest’anno ne compirò 93», conclude Alma: «Vorrei vedere qualcosa di concreto prima di morire. Vorrei che queste carte, a cui mio marito teneva moltissimo, venissero finalmente valorizzate».—



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