Unione ai “supplementari”. Oggi la verità

Vero segreto d’ufficio o semplice segreto di Pulcinella? Il decorso giudiziario della Triestina è a un punto di svolta, anche se ufficialmente non si sa ancora quale possa essere. Verrà rivelato stamani, dopo una notte fattasi improvvisamente misteriosa quando era oramai l’ora dell’aperitivo e molti tifosi, davanti alle voci che correvano sul web per tutto il pomeriggio, stavano già col calicetto tra le dita brindando all’entrata in scena del “mulo” Mauro Milanese.
«L’iter è di fatto concluso ma per aspetti procedurali non è possibile comunicare alcunché fino alla riapertura della cancelleria di domattina, pertanto domani verrà diffusa una nota stampa con l’esito», è stata la gelata telefonica del curatore fallimentare Giuseppe Alessio Vernì. Una proroga informativa dell’ultimo minuto, inattesa, alla proroga giudiziaria del giorno prima, mercoledì, quando i termini per la presentazione delle offerte preliminari, comprensive di cauzione dai centomila euro in su, erano stati allungati di 24 ore davanti al fatto che esistevano solo due buste: una presumibilmente buona ma protocollata con cinque minuti di ritardo (quella di Milanese consegnata a suo nome dall’avvocato Emanuele Urso) e una sostanzialmente irricevibile (veicolata in Tribunale dall’avvocato Daniele Vidal per conto di una società inglese di imprenditori italiani dietro ai quali potrebbe esserci Giorgio Zanmarchi se non addirittura Maurizio Zamparini).
Se tra l’altroieri e ieri ne siano o meno arrivate altre non è dato sapere ma la logica vuole tale scenario improbabile, considerata la velocità con la quale i sedicenti giocatori della partita Unione si sono volatilizzati al momento di mettere mano al portafogli per il “buy in” del poker.
Siamo nel recupero del secondo tempo supplementare insomma, nella speranza che tutto questo stillicidio serva a qualcosa.
Già perché il silenzio disposto d’ufficio dopo ore e ore in cui fuori dal Tribunale l’ok alla busta di Milanese veniva dato per scontato, senza però che Milanese stesso ne fosse ufficialmente a conoscenza, va interpretato, capito, affrontato. Potrebbe trattarsi di un silenzio meramente tecnico, un ossequio alla forma a discapito di una sostanza che la gente che ancora ama questo calcio vuole conoscere a tutti i costi, dato che Vernì e il giudice delegato Riccardo Merluzzi (e probabilmente pure gli altri due giudici del collegio fallimentare Arturo Picciotto e Daniele Venier) si sono chiusi in conclave fino a tarda ora per analizzare le carte, uscendone quando ormai la cancelleria era chiusa da un pezzo. Fosse così, oggi sarà il gran giorno di Milanese, successivo a un vero e proprio segreto di Pulcinella durato il tempo di una notte.
Fosse invece un segreto d’ufficio, perché un’informazione diversa dalle aspettative il Tribunale ritiene opportuno darla con dovizia di motivazioni (ovvero l’eventuale cessazione dell’esercizio provvisorio per l’impossibilità di affidarsi ad alcuna cauzione, cattivo segno il conclave lungo senza fumata bianca?)allora potrebbe non rivelarsi un gran giorno per nessuno, ma semplicemente l’ultimo giorno di allenamento dei giocatori prima del rompete le righe perché non ci sono più i soldi neanche per scendere in campo la prossima domenica.
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