Unioni civili, coppie arcobaleno dal prefetto

E il garante boccia la sala Bazlen e interviene sulle mancate trascrizioni delle nozze gay celebrate all’estero
Lasorte Trieste 31/08/16 - Prefettura, Gruppo Unioni Civili
Lasorte Trieste 31/08/16 - Prefettura, Gruppo Unioni Civili

Ñon c’è pace per il Comune di Trieste sul fronte delle unioni civili. Mentre ieri a mezzogiorno il prefetto Annapaola Porzio ha ricevuto la rappresentante dell’Arcigay Antonella Nicosia e le due coppie che hanno fatto richiesta della sala matrimoni (Davide Zotti e Claudio Bertocchi, Roberto Bonora e Valdi D’Odorico) è arrivata in Municipio una nuova lettera del garante regionale dei diritti della persona Walter Citti. Il garante chiede conto di «alcune segnalazioni pervenute da cittadine residenti nel Comune di Trieste che lamentano il diniego opposto alla loro richiesta di trascrizione nel registro provvisorio delle unioni civili del loro atto di matrimonio omosessuale concluso all’estero in quanto le richieste e la relativa documentazione sarebbero state presentate direttamente agli uffici comunali e non per il tramite delle autorità consolari o diplomatiche italiane all’estero».

Nella lettera inviata al sindaco Roberto Dipiazza e ai Servizi demografici del ministero dell’Interno, il garante sottolinea come la prassi del Comune di Trieste potrebbe porsi in conflitto con il principio generale dell’ordinamento di stato civile. Nella nuova lettera, il garante regionale prende atto dell’intenzione della giunta comunale di mettere a disposizione la sala Bazlen di Palazzo Gopcevich per la costituzione delle unioni civili. «Si continua a ritenere - spiega Citti - che tale soluzione non sia compatibile con la clausola antidiscriminatoria contenuta nella legge sulle unioni civili (comma 20 articolo 1 legge n. 76/2016), e con i principi di parità di trattamento di cui alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo». La citata clausola anti-discriminatoria, fa sapere il garante, dovrebbe trovare applicazione anche riguardo alla possibilità che le funzioni dell’ufficiale di stato civile, per la costituzione delle unioni civili, al pari di quanto avviene per i matrimoni civili, possano essere svolte dai consiglieri comunali o dai privati cittadini, all’uopo delegati dal sindaco su richiesta dei diretti interessati».

Il prefetto, intanto, nell’incontro di ieri si è impegnata a incontrare il sindaco. «Il mio compito è far rispettare la legge», spiega Porzio. «Abbiamo ribadito - spiega Zotti - che il nostro problema non sta nella scelta di una sala piuttosto che un’altra. Noi chiediamo la parità di trattamento prevista dalla legge Cirinnà. E una questione di discriminazione». (fa.do.)

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