Università popolare, ricorso sul voto

Anche all’Università popolare di Trieste ci sono corsi e ricorsi storici, ma il filosofo Giambattista Vico stavolta non c’entra. Il ricorso storico è infatti quello presentato dai quattro candidati non eletti alle recenti consultazioni per i nuovi membri del cda dell’ente.
Il gruppo guidato dal presidente uscente Silvio Delbello ha depositato una richiesta di annullamento delle elezioni, con conseguente ripetizione del voto. La questione è complessa. Delbello, assieme ai candidati Aldo Flego, Fiorella Fontanot e Ferdinando Parlato, chiedono l’azzeramento del voto in seguito all’esclusione di un quinto candidato, il professor Renzo Nicolini. Questi si era candidato nei mesi scorsi ma era stato dichiarato ineleggibile dal comitato elettorale in seguito ai pareri di due studi legali, Pizzi e Kostoris, basati sull’articolo 8 dello statuto dell’Upt. L’articolo 8 stabilisce che non possano candidarsi i dipendenti e i collaboratori continuativi o a progetto dell’Upt. Nicolini svolge un’attività di insegnamento alla scuola media “Leopardi” di Buie che secondo i ricorrenti non può essere considerata collaborazione. «Il testo del ricorso parla da sè - commenta Delbello -, vedremo come si pronuncia il comitato elettorale». Da parte sua il presidente del comitato e vicepresidente dell’Upt Fabrizio Somma replica: «Ricorso a dir poco inatteso. Il professor Nicolini collabora con l’Upt da vent’anni e abbiamo le carte per provarlo - dice -. Peraltro a inizio febbraio Nicolini stesso prendeva atto per iscritto della sua ineleggibilità e assicurava di non voler fare ricorso». C’han pensato, a sorpresa, gli altri candidati.
I quattro membri eletti del cda, Massimiliano Rovati, Micaela Silva, Renzo Grigolon e Manuele Braico, commentano così: «Il ricorso è legittimo per chi l’ha presentato, per carità. Ci sarebbe stata anche una richiesta di riconteggio dei voti, se ci fosse stato un distacco minimo: ma con 160 voti di vantaggio ci pare che i soci si siano espressi in modo chiaro. È quantomeno curioso, poi, che il ricorso sia stato presentato non dal diretto interessato ma da chi ha perso. Strano che si siano svegliati proprio ora». All’inizio della prossima settimana il ricorso sarà accettato o rifiutato. Dice Somma: «Sottoporremo la questione ai nostri studi legali e ci rimetteremo al loro parere».
Somma è considerato tra i “papabili” per la prossima presidenza, ma al riguardo dice: «Sono il presidente del comitato elettorale, il mio ruolo impone neutralità e responsabilità. Vorrei soltanto dire che l’alimentarsi di tensioni e contrasti paralizza l’ente, e non è un buon servizio né per i soci né per i dipendenti». Anche il presidente uscente preferisce non commentare i possibili risvolti: «Sono sicuro che il cda terrà conto del fatto che l’Upt è chiamata a gestire importanti quote di fondi pubblici - dice Delbello -, un compito che richiede competenza e armonia con l’Unione italiana».
Il nuovo presidente verrà eletto nella prima riunione del cda, che verrà convocata entro marzo. A meno che non intervengano altre sorprese.
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