Uno su 4 non paga le multe Da recuperare 110 mila euro

Francesco Fain
Centodiecimila euro e rotti di multe non pagate. Nonostante i goriziani siano generalmente ligi e paghino le sanzioni comminate dai vigili urbani, c’è sempre una fetta che non lo fa. Forse perché si ritiene vittima di un’ingiustizia, forse perché se ne frega, forse perché se ne dimentica.
E il Comune, ovviamente, deve passare all’incasso perché si tratta di crediti che, in qualche maniera, devono essere incamerati, recuperati. Nella nostra città, peraltro, la situazione è migliore rispetto al resto d’Italia «perché qui una multa su quattro non risulta essere pagata mentre, altrove, la media è di due su quattro», spiega il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti .
Gli accertamenti
e le riscossioni
A quel punto, cosa succede? Nell’arco dell’anno appena trascorso, più volte sono apparse all’Albo pretorio delle determine dirigenziali intitolate molto chiaramente “Accertamento contabile dei ruoli emessi e resi esecutivi dal concessionario della riscossione Agenzia delle entrate. Riscossione concernenti le sanzioni amministrative derivanti dalle violazioni al nuovo Codice della strada”.
In attesa di avere il quadro del 2020 che deve essere accertato, parlano da sé i numeri del 2019, divisi nei due semestri. Relativamente ai primi sei mesi si era dato atto dell’avvenuta formazione dei ruoli coattivi per l’importo complessivo di 55.385,68 euro. Nel periodo da giugno a dicembre, invece, il dato era di 56.130,22 euro. Nel 2018, tanto per arricchire la statistica, l’importo relativo a tutti e dodici i mesi era stato di 117.976,89 euro. «Di questi, utilizzando un metodo spannometrico, di norma riusciamo a recuperarne la metà, dopo tutta la trafila riguardante le ingiunzioni al pagamento», osserva ancora Muzzatti.
Per il resto, i goriziani si confermano popolo di virtuosi relativamente al pagamento di tributi, tasse, multe. Stando a una recente ricerca, la copertura è dell’87% che fa schizzare il capoluogo di provincia ai vertici degli enti locali “buoni pagatori”.
La destinazione
degli incassi
Quasi 9 mila multe comminate nel corso del 2019 dai vigili urbani di Gorizia. Che si traducono in un incasso (parliamo di somme effettivamente riscosse) di 232.435,64 euro, superiore all’anno prima quando le casse municipali beneficiarono di un introito di 229.909,44 euro. Non sono ricompresi nel dato, contenuto nel consuntivo della Polizia locale, gli accertamenti di infrazioni ad altre norme amministrative. Siamo ben lontani dal dato del 2007 quando le casse municipali beneficiarono di un “regalo” di 1,2 milioni. In realtà, l’exploit di 14 anni fa ha un nome: fotocamere. Quei diabolici marchingegni sistemati ai semafori che hanno fatto discutere in mezza Italia sino a diversi anni fa fecero lievitare in maniera esponenziale le entrate.
Ma dove finiscono i soldi incassati “grazie” alle sanzioni? Cinquantamila per sostituire, ammodernare, potenziare, mettere a norma la segnaletica stradale orizzontale e verticale di competenza dell’ente. Una cifra equivalente (sempre 50 mila euro) per il potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale anche attraverso l’acquisto di automezzi, impianti semaforici e attrezzature dei corpi e dei servizi di polizia municipale.
Poi, ci sono i 100 mila euro che vanno ad alimentare il plafond per il miglioramento della sicurezza stradale: ammodernamento, potenziamento, messa a norma delle barriere; sistemazione dei manti stradali; interventi di sicurezza stradale a tutela degli utenti “deboli” (bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti). Ma tali risorse vanno pure a finanziare lo svolgimento di corsi di educazione stradale nelle scuole da parte della Polizia locale, oltre a misure di assistenza e previdenza per il personale. —
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