Uomo trovato morto in Slovenia il 10 settembre l’ultimo saluto

Verranno celebrati martedì 10 settembre i funerali di Claudio Bassani, il sessantaduenne residente a Mossa scomparso da casa il 22 novembre dello scorso anno, il cui corpo privo di vita è stato ritrovato nei giorni scorsi, in Slovenia, nella boscaglia alle spalle del centro commerciale QLandia.
La conferma arriva dal sindaco di Mossa Emanuela Russian che si è tenuta costantemente in contatto con i servizi sociali. «Anche se non era una persona particolarmente integrata nel tessuto paesano, la notizia della sua scomparsa è stata accolta con sincero dispiacere dalla nostra comunità. Risiedeva in via Ferraro in una casa Ater. Il ricordo è di una persona molto pacifica, che non ha mai arrecato disturbo a nessuno».
Il primo cittadino annuncia la sua volontà di partecipare alle esequie che si svolgeranno alle 10.30 nella cappella del parco Basaglia. A celebrare il funerale sarà don Alberto De Nadai che aveva conosciuto molto bene Bassani e che definisce oggi «un uomo mite».
«Era stato infermiere psichiatrico. Poi, dopo essersi sposato, aveva attraversato un periodo molto difficile della sua vita. Soffriva di depressione, si era chiuso in se stesso. Lo aiutai e lo feci diventare custode di tutti coloro che passavano le notti alla comunità “Arcobaleno”. Devo dire che questo compito lo portò a termine nel migliore dei modi, con grande senso di responsabilità, nonostante le sue difficoltà personali. Mi dispiace non ci sia più».
Il corpo senza vita è stato ritrovato nelle acque del torrente Corno, nel tratto sloveno del fiumiciattolo che “sconfina” in Italia. Impossibile, in un primo momento, il riconoscimento. Perché il cadavere era in avanzato stato di decomposizione. Era il 7 agosto scorso. Il corpo era stato, quindi, portato in una clinica specializzata di Lubiana dove i medici avevano effettuato tutti gli approfondimenti necessari.
Nei giorni scorsi, il responso. Quel corpo apparteneva a Claudio Bassani, goriziano, 62 anni. La Polizia slovena diramò un breve comunicato in cui si evidenziava «l’estrema difficoltà» nel fissare una data, o quantomeno un periodo, in cui potrebbe essersi verificato il decesso. Si parlava di «parecchi mesi fa». Probabilmente, Bassani era morto pochi giorni dopo la sua scomparsa da casa.
C’era anche un altro elemento importante nella comunicazione della Polizia: sui resti, non erano stati trovati segni di violenza. Pertanto, i casi restano due: si è trattato di un incidente (è scivolato, magari a causa di una disattenzione) o è stato un atto deliberato, un suicidio.
L’uomo, 62 anni, originario di Gorizia ma residente in via Ferraro a Mossa, era stato visto l’ultima volta nella mattinata del 22 novembre scorso, a Gorizia. La sorella Giulia aveva ricordato che per lui era «un brutto momento», ma che non era pericoloso.
A renderle ancora più angosciante l’attesa c’era il fatto che il fratello non aveva con sé le sue medicine. Alto 176 centimetri, Bassani era molto magro, portava occhiali tondi in metallo dorato, aveva capelli grigi e barba incolta al momento della scomparsa. Del caso si occupò anche “Chi l’ha visto?”. —
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