Uova a chilometro zero con “Adotta una gallina”

Iniziativa lanciata dal Mondo di Susanna a Prosecco  Omelette garantite tutto l’anno a fronte di una quota fissa

Uova fresche da galline felici. Arriva anche Trieste il progetto “Adotta una gallina”, diffuso già in diverse città italiane e che fino ad oggi non trovava riscontro in regione. A lanciare la proposta è l’associazione Il Mondo di Susanna. Protagoniste dell’iniziativa sono le “cocche” che razzolano nella realtà di Prosecco gestita da Susanna Rigutti, particolarmente amate anche dai bambini che visitano la struttura.

L’idea è quella di coniugare sostenibilità etica, economica e sociale al benessere e alla conoscenza dell’animale. Il funzionamento dell’iniziativa è semplice: ciascuno può adottare a distanza una delle galline che vivono in quel pollaio - lì le galline non sono un numero ma hanno tutte un nome e una storia -, pagando una quota annua che dà diritto a 210 uova all’anno, sempre fresche e a km 0, secondo la stagionalità e le condizioni delle galline. La quota richiesta ai partecipanti serve a sostenere il mantenimento della gallina “adottata” e del pollaio, popolato anche da galline ormai anziane che non producono più uova.

L’allevamento rispetta i criteri del benessere animale, prevede che non vengano somministrati antibiotici, che le galline vengano alimentate con mangimi naturali, con verdura e semi e con gli scarti dell’orto. La dieta delle galline viene integrata naturalmente anche con erba e insetti che le bestiole trovano nelle aree in cui razzolano. La naturalità e il rispetto delle caratteristiche delle galline, fa sì che anche la produzione vari in base al fotoperiodo e alle temperature ambientali: si stima, infatti, che a differenza di quelle allevata in maniera intensiva, ciascuna gallina produca non in maniera costante e regolare circa dalle 170 ai 240 uova all’anno. Ci saranno, dunque, periodi in cui le consegne saranno regolari e altri in cui ci sarà un fisiologico rallentamento. «Un modo - spiega Rigutti - per garantire alle persone di mangiare uova fresche e genuine, e per far conosce la differenza tra una gallina felice e quella “da batteria”, in un allevamento intensivo, costretta a deporre il doppio delle uova rispetto alle galline libere in natura». Chi vuole maggiori informazioni può visionare il sito www.ilmondodisusanna.it. —

L.T.



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