Urania Carsica, il sogno di Margherita Hack

Ha quasi 91 anni e il suo fisico li sente tutti, ma quanto a energie mentali e passione potrebbe surclassare molti giovani adulti. E ora ha un sogno, costruttivo come solo i sogni di un’astrofisica che ha dedicato alla sua passione un’intera vita possono essere, che con l’aiuto di tutti potrebbe diventare realtà. Ristrutturare la Cupola Urania Carsica dell’Osservatorio di Basovizza, ora chiusa perché non in sicurezza, e riportarla ai fasti di un tempo, è questo il desiderio della fiorentina Margherita Hack.
Del suo sogno Hack ha parlato a un’operatrice di Televita, la prima azienda italiana di teleassistenza, che ha sede proprio a Trieste e di cui Hack è cliente. L’operatrice, conquistata dal racconto della scienziata, che le ha descritto il suo piano con gli occhi che le brillavano, ha deciso di proporlo all’amministratore delegato della propria azienda. Il rapporto che lega l’astrofisica al sito di Basovizza è lo stesso che unisce una madre al proprio figlio: fu proprio lei, nel 1965, prima donna a dirigere l’Osservatorio astronomico di Trieste, ad acquistare tre ettari di terreno sul Carso per farvi erigere l’anno successivo i primi edifici, tra i quali la Cupola di Urania Carsica. La Cupola fu dedicata ad attività divulgative a partire dalla fine degli anni Novanta e ha sempre attratto un vasto pubblico, con un’affluenza che, fino alla chiusura di tre anni fa, si stima in circa 20mila presenze totali.
«Sentito il sogno di Margherita Hack – racconta Michela Flaborea, amministratore delegato di Televita – abbiamo deciso di contribuire con i mezzi a nostra disposizione: la mission della nostra società è non a caso quella di aiutare gli anziani a mantenersi attivi nel fisico e nella mente. Così l’abbiamo trasformato in progetto e abbiamo contattato un altro cliente e amico di vecchia data, il triestino Teddy Reno, che ha deciso di collaborare per dargli la massima visibilità possibile. Reno ha coinvolto le trasmissioni “La vita in diretta” e “Pronto Elisir”, che nei prossimi giorni intervisteranno Hack per discutere di anzianità attiva e darle modo di esporre il progetto».
Recuperare la cupola di Urania Carsica per dedicarla alla diffusione della cultura astronomica rappresenta, si legge nel progetto di Televita, una sfida culturale che porta a concepire il territorio come bene di tutti. Per realizzarlo servono circa 130 mila euro. «L’idea – prosegue Flaborea – è quella di appellarci a tutti i cittadini, che potranno aiutarci attraverso elargizioni volontarie». Un altro importante obiettivo è infatti quello di sensibilizzare la cittadinanza e coinvolgerla nella tutela del patrimonio culturale del territorio di appartenenza. «Attraverso i meccanismi partecipati di raccolta dei fondi – si legge infatti nel progetto - la cultura è intesa come un bene comune, da tutelare».
Soddisfatto dell’iniziativa e speranzoso in una sua positiva conclusione è l’attuale direttore dell’Osservatorio astronomico, Stefano Borgani, che spiega: «Non avendo i fondi necessari per la ristrutturazione, a Basovizza abbiamo dovuto cessare l’attività di divulgazione, che riteniamo importante quanto l’attività di ricerca. Se questo progetto andrà a buon fine ci guadagneremo tutti, la comunità scientifica ma anche i cittadini, che potranno nuovamente usufruire di questo importante servizio».
Giulia Basso
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