“Urbi et Horti” conquista gli abitanti di Valmaura

Ritornare alla terra e alle proprie origini. Questa espressione, che può sembrare un banale luogo comune, a Trieste è molto sentita. Lo dimostra l’entusiasmo suscitato dal primo appuntamento dell’iniziativa “Urbi et Horti” organizzato nella parrocchia di Valmaura. Decine di cittadini, infatti, hanno seguito l’incontro tenuto da un’“equipe” tutta al femminile: il presidente dell'Associazione Bioest, Tiziana Cimolino, il presidente dell'associazione Italia Nostra Fvg, Luciana Boschi, l'assessore Comunale alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani e Carmen Roll, collaboratrice al progetto. L'appuntamento ha visto anche il contributo di numerose associazioni che guardano alla coltura bio.
E proprio da un'associazione votata agli orti biologici è partita l'iniziativa, che vuole porsi come apripista per altri comuni della provincia (l’amministrazione di Muggia si è già fatta avanti). Orto come realtà sociale e spazio dedicato alla socializzazione, quindi. Questo il filo rosso del progetto, che tiene insieme tutte le possibilità che lo compongono. Padre Enrico, parroco della Beata Vergine Addolorata, ha sottolineato questo aspetto e come l'attività sia utile anche per «aggirare la tensione che, in zone come Valmaura è comune».
Obiettivo di “Urbi et Horti”, naturalmente, è anche quello di «recuperare i valori tradizionali della cultura del luogo - ha ricordato la presidente di Italia Nostra -. Inoltre si punta a mettere in contatto i ragazzi con i ritmi della natura».
Nel corso dell'intervento è stato trattato l'argomento del regolamento cittadino sugli orti urbani, tasto delicato per Trieste. Ora, secondo Marchigiani, si starebbe ritarando la normativa sul modello udinese approvato due anni fa. Si vuole partire da una rivalutazione degli spazi: considerarli non come patrimonio urbano, ma piuttosto come orti sociali. Niente più lotti dalle dimensioni e spese insostenibili, quindi: le nuove concessioni interesserebbero terreni da 40 metri quadri. Ciò che il progetto si propone è anche quello di raccogliere le diverse richieste dei cittadini, per poi proporre delle linee guida che aiutino a sviluppare i punti da presentare in Consiglio comunale.
Gli incontri prevedono una parte formativa e una pratica. Nelle lezioni teoriche si tratteranno anche argomenti come l'apicultura e la tutela del verde. Nella parte pratica alcuni contadini «insegneranno con le mani nella terra l'agricoltura biologica - spiega Cimolino -. In questo corso ciascuno avrà opportunità di realizzare l'orto che desidera». Il prossimo appuntamento di Urbi et Horti si terrà venerdì 24 febbraio alle 17.30 alla Casa del Giovane in via Inchiostri 4.
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