Usa e Trieste, legame nato nel nome degli affari

Gli Stati Uniti d’America e Trieste sono legati da una lunga storia. Ufficialmente almeno dal 1797, come riporta la targa posta in via santa Caterina 1, dove ebbe sede il primo consolato americano. Si trattava più esattamente dell’ufficio commerciale del console di Svezia Konrad Friederich Wagner – a Trieste già dal 1780 - che il Congresso aveva scelto per curare i propri interessi mercantili.
Ma andiamo con ordine. Il 3 settembre 1783 viene siglata a Versailles la nascita degli Stati Uniti d’America del Nord. A Trieste molti sono pronti a cogliere la nuova opportunità commerciale, venuto a cadere il rigido sistema protezionistico fino ad allora esercitato dalla Gran Bretagna. Il serbo Jovo Curtovich e i fiamminghi de Verpoorten e Strohl de Strohlendorf sono tra i primi ad annusare l’affare e ad allestire bastimenti.
Nel contempo Giuseppe II invia a Filadelfia il barone Beelen von Berthhoff con il titolo di Cesareo Regio Consigliere aulico commerciale. Dall’altra parte dell’Atlantico il governo era composto da borghesi e commercianti molto interessati ai bastimenti provenienti dal porto di Trieste, ma meno sensibili a stabilire regolari relazioni diplomatiche con l’Impero asburgico.
Fu ancora da parte di un commerciante, Ignazio de Silbernagl di Klagenfurt, a Trieste in quel periodo per affari – una fornitura di armi alla Spagna – che la proposta di apertura di un consolato degli Stati Uniti fu presentata all’imperatore. Il conte de Brigido, in qualità di governatore, accompagnò quella richiesta con un parere negativo che sottolineava la sfortunata posizione geografica del nostro porto «che si trova più lontano di qualsiasi altro dagli Stati Uniti dell’America del Nord», come riporta Oscar de Incontrera in un saggio sull’argomento. E mentre a Trieste si sognava (i mercanti) e si discuteva e temporeggiava (il governatore e la Deputazione di Borsa), il Congresso degli Stati Uniti, con maggiore senso pratico, aveva ottenuto quanto desiderava grazie al console di Svezia.
Nonostante la targa posta dall’ambasciatore Peter Secchia nel 1990 in occasione di una sua visita a Trieste riporti la data del 1797, gli Stati Uniti istituirono un vero e proprio consolato nel 1801. Si aspettava John Lampson, che però arrivò in città solo il 3 febbraio 1802. Ironia della sorte, quando Lampson informò Filadelfia del suo arrivo seppe in risposta che proprio il 4 febbraio «per la tardanza del suo viaggio, supponendo il Governo d’America che qualche accidente lo avesse trattenuto», Thomas Jefferson aveva nominato nuovo console William Riggin che arrivò a Trieste in ottobre.
«Come avvenne dunque che Trieste e non Venezia divenne il punto di partenza della nuova fiorente navigazione adriatica? – si chiedeva Karl Marx in un saggio scritto nel 1857 per il New York Daily Tribune - Venezia era una città di ricordi, Trieste invece aveva, come gli Stati Uniti, il vantaggio di non possedere alcun passato».
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