Va a pesca di polpi con il detersivo: fermata dalla polizia

SANSEGO. Ha commesso quello che purtroppo nelle acque croate dell’Adriatico è diventato un sistema molto praticato, ma anche illegale e soprattutto molto dannoso. Una slovena di 48 anni è stata sorpresa dalla polizia marittima croata mentre pescava polpi nel mare di Sansego, utilizzando detersivo per piatti. Agenti a bordo di una motovedetta si sono avvicinati alla sub slovena (l’episodio si è verificato durante lo scorso fine settimana) e quindi le hanno intimato di uscire dall’acqua. Alla cintola aveva due esemplari di polpi e quindi l’occorrente per spruzzare il detersivo nelle tane dei molluschi, pesca proibitissima perchè praticata con sostanze chimiche.
Colta in flagrante, la slovena è stata denunciata per pesca di frodo, inoltre le sono stati sequestrati i polpi, del peso complessivo di 2 chili, l’attrezzatura sub e anche il detersivo per piatti che aveva con se. Nel mare antistante Dalmazia, Istria e Quarnero le attività alieutiche, che hanno come traguardo i polpi, vengono spesso – specie negli ultimi anni – esercitate con metodi assolutamente vietati. Oltre a iniettare detersivo, i pescatori o pseudo tali spruzzano nelle tane il verderame o solfato di rame. Entrambe le sostanze hanno il potere di irritare i polpi, costringendoli a scappare dai loro rifugi.
In acque libere diventano prede facilmente catturabili, sistema che ormai da decenni sta provocando stragi tra i molluschi, rarefacendone la loro presenza sui fondali adriatici. Uno degli esempi arriva dalle acque del canale del Velebit (Alpi Bebie) o della Morlacca, che presenta fondali pieni di tane di polpi. Negli ultimi tempi, sostengono i pescatori, i cefalopodi sono diventati assai rari ai piedi delle alture velebitane, quale conseguenza di una pesca indiscriminata, alla quale neanche la polizia riesce a porre freno. Anche sui fondali nei pressi di Valmazzinghi (Koromano), nell’Istria orientale, anni addietro l’uso del verderame aveva consentito di depredare polpi in quantità industriale. Per 4–5 anni, a causa di questa sostanza, i loro rifugi erano rimasti vuoti, a dimostrare di quanto tempo occorra prima che il solfato di rame svanisca del tutto. La scorsa estate i polpi sono tornati a farsi vivi in quel di Valmazzinghi e la speranza è che i pescatori di frodo non tornino in azione. A detta dei biologi, in tutto l’Adriatico si nota una presenza sempre più rara di questo mollusco che comunque non può essere ancora inserito nella lista delle specie a rischio. Trent’anni fa, ad esempio, gli esperti sostenevano che i dentici erano ormai prossimi a scomparire. A distanza di tre decenni, appaiono in ottima salute e sono numerosissimi.
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