Vaccini obbligatori negli asili Scendono a 28 i bimbi irregolari

All’appello mancano sei piccoli iscritti al nido e 22 allontanati dalle materne Brandi soddisfatta dai risultati della tolleranza zero. No vax in cerca di alternative
Una dottoressa prepara una dose di vaccino in uno degli ambulatori del Centro Vaccinale di via Statuto a Milano, 4 settembre 2017. Ansa/Daniel Dal Zennaro
Una dottoressa prepara una dose di vaccino in uno degli ambulatori del Centro Vaccinale di via Statuto a Milano, 4 settembre 2017. Ansa/Daniel Dal Zennaro



È sceso a quota 28 il numero dei bambini allontanati dai nidi e alle scuole per l’infanzia comunali perché non coperti dei vaccini obbligatori. Una sensibile riduzione rispetto agli 82 casi a fronte di 3.450 iscritti (1.050 ai nidi, 2.400 alle materne) registrati dall’AsuiTs il giorno dell’entrata in vigore della legge che vincola l’ammissione in classe alla prova dell’avvenuta vaccinazione. Riduzione che testimonia come molte di quelle famiglie “irregolari” fossero in realtà solo ritardatarie e non ideologicamente contrarie ai vaccini.

Nel dettaglio, ad oggi, dalla lista mancano all’appello ancora 6 bimbi dei nidi e 22 delle materne. Alcuni dei loro genitori dall’11 marzo non li hanno più portati a scuola, senza nemmeno ritirare la lettera di “allontabamento” distribuita dal personale amministrativo. Altri papà e mamme quel documento l’hanno preso, salvo poi decidere di tenere a casa i loro figli. In due casi le famiglie hanno ufficialmente comunicato il ritiro definitivo dei loro piccoli dall’asilo.

Il numero dei bambini esclusi da scuola potrebbe ulteriormente ridursi nelle prossime ore. Se anche i numeri degli irregolari rimanessero questi, però, e senza contare che all'appello mancano i dati delle scuole d'infanzia statali, la percentuale dei presunti no vax sarebbe davvero risicatissima; lo 0,8%o del totale delle famiglie. «Evidentemente, viste le percentuali così ridotte - valuta l'assessore comunale all'Educazione, Angela Brandi - e a fronte anche di quanti hanno provveduto a regolarizzare l'iter vaccinale dei loro figli negli ultimi giorni, il provvedimento di diniego ha funzionato e ha spinto tanti genitori a sottoporre alla profilassi anche i bambini che risultavano privi di copertura. Il risultato sperato è stato raggiunto».

Intanto le poche decine di genitori dichiaratamente no-vax stanno cercando soluzioni alternative. Qualcuno fa leva sui nonni o si accolla la spesa per ore e ore di baby sitter. Altri invece optano per realtà private come quella proposta dall'associazione “Bimbi nuovi, nuovi adulti” di via del Coroneo, che offre anche un servizio di spazio gioco, al massimo per 4 ore al giorno, dichiarando apertamente di accogliere anche bimbi non vaccinati. «Siamo nati per proporre metodi educativi che ho appreso grazie ad esperienze in paesi del Nord-Europa - premette la presidente dell'associazione, Viviana Sodomaco -. Non siamo un asilo, non ci sostituiamo a quel servizio, ma possiamo essere di supporto a queste famiglie con obiezione vaccinale rimaste ora prive di una struttura di riferimento. Riteniamo sia un diritto dei genitori che noi non possiamo sindacare». Nella stessa sede di “Bimbi nuovi nuovi adulti” ha tenuto diverse riunioni e conferenze Alister, l'associazione per la libertà di scelta delle terapie mediche. Ma Sodomaco, pur non nascondendo il fatto che la realtà che rappresenta abbia «posizioni non distanti in materia di vaccini», precisa che «Alister giuridicamente non ha nulla a che fare con l'associazione, saltuariamente viene solo ospitata negli stessi spazi di via Coroneo». Come conferma anche l’assessore Brandi, in due occasioni il Comune ha negato a “Bimbi nuovi, nuovi adulti” il patrocinio per il progetto “Arte in parco”, perché in conflitto con la linea adottata dall'amministrazione in tema di vaccini. —



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