Valle transfrontaliera dell’idrogeno: scongiurati i tagli ai fondi Pnrr

Rosolen assicura: «La revisione decisa dal governo non impatta sui progetti bandiera come quello previsto a Nordest»
Diego D’amelio

TRIESTE Nessun taglio dei fondi Pnrr per la Valle transfrontaliera dell’idrogeno e la soddisfazione per la firma con cui i capofila sloveni hanno assicurato i 25 milioni stanziati dall’Ue per sostenere il progetto di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia.

Da coordinatrice del progetto bandiera e tutti gli interventi nel campo dell’idrogeno, l’assessore Alessia Rosolen assicura che il taglio di un miliardo sull’impiego dell’idrogeno nei settori più inquinanti deciso dal governo nella trattativa per rideterminare il piano nazionale «non impatta sui progetti bandiera». Il presidente Massimiliano Fedriga vedrà ad ogni modo il ministro Raffaele Fitto lunedì per blindare il piano della Regione.

Rosolen rassicura sulla ricontrattazione del Pnrr con la Commissione europea, perché «il taglio di un miliardo si riferisce ai cosiddetti settori hard-to-abate e non ai progetti bandiera. La conferma la avremo lunedì dopo l’incontro del presidente Fedriga con il ministro Fitto», quando l’esponente del governo Meloni sarà chiamato a dare rassicurazioni anche sulla parte del programma regionale che finanzia l’uso di idrogeno nelle attività produttive.

Nell’attesa Rosolen si gode intanto un nuovo passo avanti del progetto, dopo che l’azienda slovena Hse ha firmato il contratto con l’impresa comune europea Clean Hydrogen Partnership, partenariato pubblico privato istituito dalla Commissione europea per finanziare i progetti legati al gas della transizione energetica.

Hse è la capofila del progetto transfrontaliero e la firma rappresenta il via libera alla partenza della Valle dell’idrogeno, che sarà lanciata a settembre. Il programma mette insieme 37 realtà e riguarda l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio, fino a distribuzione, produzione di energia elettrica e utilizzo per industria e trasporti. La finalità è immagazzinare e distribuire oltre 5 mila tonnellate di idrogeno verde all’anno. Secondo le stime il progetto potrebbe attrarre un investimento da oltre 700 milioni una volta a regime.

«La giunta – commenta Rosolen – accoglie con estrema soddisfazione la sottoscrizione dell’accordo, che premia la convinzione dell’intero sistema territoriale regionale nel lavorare per costruire una Valle dell’idrogeno su scala transnazionale. Grazie alla collaborazione con Slovenia e Croazia, partner essenziali nella costruzione di una visione lungimirante di crescita sostenibile, la nostra regione si conferma un esempio a livello europeo», tanto che l’Hydrogen valley «ha ricevuto la valutazione più elevata tra le proposte presentate a bando».

Il contratto di cofinanziamento sovvenziona il progetto con 25 milioni, che si aggiungono ai 24 presenti nel Pnrr italiano. L’ultima posta a fare la sua apparizione sono i 24 milioni appena stanziati in assestamento di bilancio: 10 per integrare il Pnrr e 14 milioni per la riconversione di aree industriali dismesse attraverso la creazione di centri di produzione di idrogeno. Sempre in ambito Pnrr, il progetto presentato per la realizzazione di una stazione di rifornimento idrogeno a Porpetto è stato inserito tra le proposte ammissibili a finanziamento, per un contributo di 1,6 milioni.

Le attività della Valle dell’idrogeno dureranno 6 anni e svilupperanno 17 progetti pilota tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. Sul lato italiano saranno coinvolti Area Science Park, AcegasApsAmga, Faber industrie, Acciaierie Bertoli Safau, Ferriere nord, Danieli, Cts H2, Snam, Fondazione Bruno Kessler, Università degli Studi di Trieste, Tpl Fvg, Trieste trasporti e Apt. Un primo passo è stato compiuto, con la destinazione di 14 milioni per la realizzazione di un elettrolizzatore nel comprensorio del porto di Trieste

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