Rinasce la Valletta del Corno: il “Central park” goriziano diventa realtà

La pioggia non ha spento l’entusiasmo per la fine dei lavori: balli ed esibizioni sportive per salutare il nuovo parco costato 21 milioni

Marco Bisiach
I viali e sentieri appena inaugurati (Tibaldi)
I viali e sentieri appena inaugurati (Tibaldi)

L’attesa è stata tanta, se si pensa che è iniziata addirittura nel secolo scorso. Ma eccolo, finalmente, ed è una meraviglia. Gorizia ha il suo “Central Park”, per usare il nome che il sindaco Ziberna scelse per il nuovo parco della Valletta del Corno, inaugurato venerdì in barba alla pioggia e restituito in via ufficiale alla città e ai goriziani che già negli ultimi mesi avevano iniziato a frequentarlo.

Un momento storico perché non è un’area verde come le altre: sono 12 ettari di prati, boschi, sentieri e superfici attrezzate per il fitness o il tempo libero che attraversano il cuore della città, riqualificati con uno sforzo complessivo da 21 milioni e 174 mila euro, di cui 14 milioni 471mila euro per i lavori eseguiti.

Conta, anche, un’attesa non banale, non solo da quel luglio del 2020 che vide la consegna dei lavori. In mezzo ci sono state frenate (per la pandemia e l’aumento del costo dei materiali) e varianti da adottare in corso d’opera, man mano che emergevano criticità o nuove esigenze. Ma idee, progetti e iter risalgono addirittura al tramonto degli anni Novanta. Ecco il perché dell’emozione che si respirava prima del taglio del nastro benedetto da don Nicola Ban, tra autorità e cittadini.

L’inaugurazione

«Attendevamo da così tanto questo giorno, che regala una grandissima opportunità alla nostra città e a chi la abita: è un luogo di vita, relax, eventi e iniziative, ma tutto è partito dalla messa in sicurezza del territorio», ha detto con orgoglio Ziberna, davanti tra gli altri al prefetto Ester Fedullo, alla senatrice Francesca Tubetti, all’assessore regionale Sebastiano Callari, al sindaco di Nova Gorica Samo Turel, alla direttrice di Zavod Go! 2025 Mija Lorbek e a Sara Vito, che da assessore regionale nel 2017 approvò la delibera per far ripartire le procedure amministrative e finanziarie per il progetto.

«Viviamo ora un momento importante che è anche un segno tangibile della collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia», il suo commento. «Questo parco è un esempio della meravigliosa unicità di Gorizia in fatto di qualità della vita, ambiente, storia e cultura», ha detto Tubetti, mentre Fedullo ha parlato di «uno spazio che è ricchezza per la città».

E se l’assessore ai Lavori pubblici Sarah Filisetti ha ricordato le caratteristiche del parco e i testi che ne impreziosiscono i pannelli informativi curati dal giornalista Roberto Covaz, Sebastiano Callari ha lanciato una proposta, ispirata al Central Park “originale” di New York: «Perchè non collocare qui ricordi o testimonianze di chi ha scritto la storia della città? La Regione sarà vicina anche in questo caso», ha detto.

C’è stato spazio per le parole ma anche per i gesti e le emozioni. Ad animare il pomeriggio hanno pensato tante associazioni con le loro esibizioni, pur al coperto della palestra a causa della pioggia: InLine Skaters Fvg, Dance & Fit Academy, La Fenice Goriziana, Ciclisti Caprivesi, Gruppo Marciatori Gorizia, Go Tri Team, Uisp, Erre Cicli Scuola ciclismo senza confini. Presente anche il Punto giovani.

La storia e le caratteristiche

Ciò che c’è oggi è un qualcosa che la maggior parte dei goriziani fino a non molto tempo fa ignorava persino potesse esistere, visto che la Valletta era diventata una sorta di selva inestricabile e celata agli sguardi. Risalente all’800, il Parco è limitato a nordest dal ponte di viale XX Settembre, costruito nel 1858 per superare appunto il Corno, e a sudovest, dal quartiere di Straccis. Tutto attorno, nobili residenze come Palazzo Coronino Cronberg, Villa Louise o Villa Ritter, e al suo interno persino un bunker utilizzato tanto durante il primo quanto durante il secondo conflitto mondiale.

La definizione di “polmone verde” in città è assolutamente adeguata, perché nella Valletta, ieri come oggi, vivono innumerevoli specie di mammiferi (abbiamo visto un capriolo sfrecciare nel verde poco prima della cerimonia), uccelli, anfibi, rettili. E poi la vegetazione, dalle specie spontanee alle piante ornamentali. Un ambiente ricco di ombra, umidità e biodiversità.

Il nuovo parco

Sin qui ci aveva pensato soprattutto Madre Natura. Ma l’imponente intervento realizzato ha aggiunto molto altro. Ci sono spazi fitness e per i pic nic, aree gioco, uno skatepark e un tracciato per le evoluzioni sulle bici. E poi fontanelle, servizi, luoghi ideali per organizzare eventi e per trascorrere ore all’aria aperta. I 4,5 km di sentieri, tra boschi e frutteti e illuminati la sera, possono essere percorsi a piedi, di corsa o in bicicletta, e i 7 diversi accessi con scalette o piccole rampe collegano il parco al cuore della città e a diversi suoi punti di interesse.

Non mancano elementi di arredo urbano e persino qualche installazione artistica, come il grande cuore visibile anche da viale Oriani. Tutto questo, ovviamente, non sarebbe stato possibile senza il maxi intervento di bonifica ambientale e soprattutto quello che ha permesso di risolvere anche in collaborazione con la Slovenia gli annosi problemi di natura idraulica e delle esondazioni del torrente Corno (negli anni Ottanta le ultime che inondarono la città) che ora si può ammirare nuovamente scorrere alla luce del sole. Lo scavalcano 4 ponticelli e tra i passaggi più suggestivi del nuovo parco c’è anche il tunnel che permette di collegare le due aree a monte e a valle di viale Oriani.

Il futuro

Ma la nuova Valletta del Corno è un’area viva, ancora in evoluzione. E così se sarà una sfida anche quella di mantenerla bella (e sicura), prevenendo degrado e vandalismi, prosegue la riqualificazione di scarpate, aree pianeggianti e sponde, con piantumazioni di alberi e arbusti autoctoni. E all’orizzonte, lo ha ricordato Ziberna, anche una nuova passerella che collegherà il parco a via Cadorna, rendendola ancor di più il “Central park” dei goriziani.

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