Vallone letale per rospi e rane «Solo un sottopasso li salverà»

Gli ambientalisti del Wwf e dell’associazione Rosmann aiutano ogni anno  gli anfibi a raggiungere il lago. E chiedono di nuovo la costruzione di un tunnel
Bonaventura Monfalcone-14.03.2013 WWF-aiuto per attraversamento rospi-Lago di Doberdò-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.03.2013 WWF-aiuto per attraversamento rospi-Lago di Doberdò-foto di Katia Bonaventura



Via di collegamento fondamentale verso Gorizia, la Strada statale 55 del Vallone è però una barriera quasi insormontabile e molto pericolosa per i rospi e le rane che a ogni inizio primavera migrano dai boschi verso il lago di Doberdò per riprodursi. Si tratta di specie non solo protette, ma fondamentali per il mantenimento degli ecosistemi in cui vivono.

Tant’è che da oltre un decennio il Wwf di Monfalcone prima e l’Associazione ambientalista Rosmann, che ne ha raccolto l’eredità, poi con i loro volontari a ogni fine marzo si armano di secchi e molta buona volontà per aiutare gli anfibi a superare la strada del Vallone, senza finire schiacciati a decine. Da oltre un decennio l’associazione chiede, però, anche a Regione e Anas di intervenire in modo strutturale, creando dei “rospidotti” , cioè dei passaggi sotto il piano stradale abbastanza ampi da invogliare gli anfibi a utilizzarli, dirigendosi quindi verso il lago in modo sicuro. Se il primo studio di fattibilità, realizzato dal Wwf assieme al Comune di Doberdò, è del 2007, una nuova richiesta è stata rivolta in questi giorni dalla Rosmann ad Anas, Regione e Comune di Doberdò.

L’associazione si è mossa dopo aver appreso che entro settembre sarà conclusa la progettazione della messa in sicurezza della strada Strada statale 55, nel tratto compreso nel comune di Doberdò, danneggiato dalle violente piogge del novembre 2018 e dai conseguenti fenomeni franosi.

«Abbiamo fatto un progetto per un sottopasso per la microfauna selvatica, in particolare anfibi, in località Bonetti, lungo la statale, nell’area che sarà interessata dai lavori – spiega il presidente dell’associazione, Claudio Siniscalchi –, e l’abbiamo già presentato nel 2016 al direttore compartimentale e ai tecnici di Anas». Il progetto è stato anche fatto proprio dall’allora Provincia di Gorizia, che elaborò nel dettaglio le tavole tecniche, poi depositate, dopo la chiusura dell’ente, nel Servizio Biodiversità della Regione, al quale il progetto era stato presentato a fine settembre 2017.

«Crediamo che i lavori di sistemazione della strada costituiscano la condizione ottimale per dare finalmente realizzazione a questo progetto – afferma Siniscalchi –, reso particolarmente urgente dalla progressiva riduzione del numero di anfibi, sia per il problema della viabilità sia per altre cause climatiche ed ecologiche. Tanto più considerando che la strada in quel punto costituisce il limite orientale della Riserva naturale regionale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa, anche Zona di Protezione speciale e Zsc Carso triestino e goriziano». Il problema, come segnalato da tempo dall’associazione, è rappresentato dall’intersezione tra la Strada statale 55 e l’asse di transito dei rospi nel periodo di migrazione annuale, che avviene sul finire dell’inverno, indicativamente tra la metà di febbraio e aprile e dopo il tramonto, quando gli anfibi lasciano i boschi dove svernano e raggiungono il Lago di Doberdò per la deposizione delle uova. L’attraversamento della strada statale provoca ogni anno lo schiacciamento sotto le ruote dei veicoli in transito di un gran numero di rospi, con un significativo impatto sulla specie nell’area della Riserva regionale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa. —



Riproduzione riservata © Il Piccolo