Vendeva i denti d’oro tolti ai morti

La scena filmata dalle microtelecamere della polizia è degna di un film horror o di un racconto di Edgar Allan Poe. La bara, che è stata precedentemente appoggiata su un tavolo, viene aperta. Escono i fumi della morte. Due mani entrano nei resti della salma ed estraggono i denti d’oro e alcuni piccoli gioielli lasciati dai parenti.
Quelle mani “sporche” sono di Gheorghe Buzatoaia, 39 anni, cittadino rumeno, dipendente della cooperativa «Programma lavoro» che ha in appalto dall’AcegasAps l’estumulazione delle salme del campo 12 del cimitero di Sant’Anna. Lo hanno arrestato l’altra sera i poliziotti della Squadra mobile diretta da Roberto Giacomelli. Gli agenti hanno sorpreso Gheorghe Buzatoaia mentre stava razziando alcune salme. Le relative bare erano appena state tolte dalla terra. Nei guai sono finiti anche due suoi colleghi, sempre dipendenti della stessa cooperativa.
Buzatoaia è accusato dal pm Federico Frezza di furto aggravato e si trova agli arresti domiciliari. Gli altri due invece sono stati denunciati per ricettazione in quanto i loro nomi sui quali sono in corso vari accertamenti, appaiono nei registri di acquisto di diversi negozi “compro oro” della città. In alcuni casi gli investigatori sono riusciti a risalire ai figli e agli eredi delle vittime dei furti.
È emerso che in pochi mesi Buzatoaia e gli altri due hanno venduto a diversi “compro oro” in città oggetti del valore di oltre 20mila euro. Si tratta di protesi dentarie, fedi nuziali, anelli di diverso tipo e catenine in metallo giallo. Il tutto arraffato dalle salme esumate per la scadenza del termine dei dieci anni nei campi del cimitero di Sant’Anna.
Le indagini sono iniziate pochi mesi fa quando gli agenti della Squadra mobile sono venuti a sapere che alcuni negozi di compro oro avevano acquistato un numero rilevante di protesi dentarie: ponti e capsule risalenti a molti anni fa che erano state pagate anche 8-900 euro proprio per il valore del metallo prezioso. Gli investigatori su indicazione del pm Frezza sono in breve risaliti ai venditori e hanno scoperto che questi erano cittadini rumeni regolarmente residenti a Trieste.
È stato a questo punto che gli investigatori della Mobile hanno fatto una serie di verifiche (in collaborazione con l’AcegasAps) all’interno del cimitero di Sant’Anna e in particolare al campo numero 12. Qui hanno sistemato alcune microtelecamere puntate all’interno della struttura coperta che viene utilizzata per l’estumulazione delle salme vicino al campo: l’attesa è durata pochi giorni. Sono scattate le manette.
Praticamente l’addetto che utilizzava due paia di guanti di cui uno in lattice toglieva il pezzo in oro e lo tratteneva sul palmo mella mano bloccato dal guanto in lattice. Poi prendeva i resti umani dalla cassa e li sistemava in una cassetta di piccole dimensioni.
Ma c’è di più. Dopo l’arresto di Buzatoaia gli investigatori hanno effettuato una serie di perquisizioni. Hanno scoperto che l’uomo aveva nascosto 30 protesi appena prelevate da altrettante salme all’interno della sua Passat.
Altri oggetti in oro sono poi stati trovati nell’abitazione del rumeno arrestato. Secondo la ricostruzione della polizia ad essere coivolti indirettamente nell’acquisto dei pezzi in oro prelevati dalle salme sono stati i negozi in via Vergerio in via Salata, in largo Santorio, in via Giulia, in viale D’Annunzio e in via Battisti. In totale appunto oggetti del valore di oltre 20mila euro riciclati tra il mese di settembre dello scorso anno fino ai primi di gennaio.
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