Vendeva nuove droghe ai ragazzi: arrestata

Ai domiciliari Monica Cassotta, la titolare del negozio “etnico” di via Madonnina: il “Bonzai” provocava malori
Di Corrado Barbacini

Si chiama «Bonzai». È una droga sintetica che si trova all’interno dei cosiddetti profumatori d’ambiente. Con questa droga (inserita recentemente nelle tabelle del ministero della Salute) negli ultimi mesi ci sono stati in città cinque casi di overdose e hanno riguardato ragazzi triestini e anche un minorenne di Gorizia.

È agli arresti domicilari Monica Cassotta, 31 anni, titolare del negozio «The Breeder» di via Madonnina 33/a. Un negozio etnico già diverse volte finito sotto la lente degli investigatori. È stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare del gip Guido Patriarchi, emessa su richiesta del pm Maddalena Chergia. Ad arrestarla l’altra mattina sono stati i carabinieri del nucleo operativo di Muggia. I militari sono arrivati a Monica Cassotta indagando sugli episodi di overdose o anche malori riconducibili alla droga che si sono verificati negli ultimi mesi. Esattamente tra il mese di agosto del 2011 e lo scorso gennaio. Tre mesi dopo la pubblicazione delle tabelle delle sostanze vietate che porta la data del mese di maggio 2011. È emerso che in sette casi le vittime avevano acquistato proprio nel negozio di via Madonnina delle buste di Bonzai. Buste all’interno delle quali c’era la polvere contenente cannabidoidi sintetici. Per essere fumata, veniva mischiata al normale tabacco di sigarette. E l’effetto è stato in certi casi devastante. In un caso, dopo aver fumato polvere di «Bonzai» mischiata a normale tabacco da sigarette, la vittima - così hanno ricostruito gli investigatori - ha accusato forti giramenti di testa, conati di vomito, nausea, spossatezza a cui, con il passare delle ore, si sono sommati perdita di lucidità e persino difficoltà ad articolare la parola. Sintomi che l'hanno colpito appena pochi minuti dopo aver assunto la micidiale sostanza sintetica, facendogli venir meno le forze. L’episodio si era verificato in una scuola. E il giovane era stato trovato privo di sensi dai compagni. Subito la segnalazione è stata girata alla direzione. E dopo pochi minuti era giunta sul posto un’ambulanza del 118.

Ma il pm non si è accontentato delle testimonianze dei ragazzi. Ha disposto una serie di accertamenti, ma anche ha affidato una consulenza a un perito. Che in pochi giorni ha identificato la sostanza dello sballo. Per il gip l’accusa è quella di aver spacciato droga. E il provvedimento degli arresti domiciliari è stato motivato per evitare che la donna possa reiterare il reato. Questa mattina Monica Cassotta sarà interrogata dal giudice Patriarchi come prevede il Codice. Con lei sarà presente il difensore, l’avvocato Luca Maria Ferrucci. Pochi mesi fa era finita nei guai (e poi era stata assolta) per aver venduto incenso afgano a un poliziotto della Mobile che agiva sotto copertura. Ma nel mese di ottobre del 2009 gli agenti della Squadra mobile avevano trovato nel corso di una perquisizione nella sua casa di via San Vito 6/1 ben 64 piante di marjiuana. L’altr’anno è stata condannata in abbreviato assieme al marito a una pena di 2 anni e 8 mesi. E in quello stesso appartamento ieri sono state trovate dai carabinieri 80 buste di «Bonzai»

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