Verde invasivo a Ronchi segnali stradali nascosti e intralcio per i pedoni

RONCHI DEI LEGIONARI. C’è, ma non si vede. E, va detto, non è l’unico a Ronchi dei Legionari. È un palo alla cui sommità si trova un cartello che indica il divieto di sosta. Certo, c’è, ma è nascosto dalla fitta chioma di un albero che, lungo via Amendola, laterale di via Redipuglia, si erge indisturbato accanto ad una cabina dell’energia elettrica. Un albero che non si sa di chi possa essere ma che, di sicuro, non viene potato da chissà quanti anni. Così crescendo, la sua chioma rigogliosa si è ormai impadronita del cartello stradale e, presto, avrà la meglio anche sulla circolazione stradale. Già ai pedoni, in quel tratto, è interdetta.
Un esempio, quello di via Amendola, che calza a pennello su quella che è la situazione di certa vegetazione, spesso di proprietà privata, che si sviluppa senza regola, senza manutenzione, senza il seppur minimo rispetto per il cittadino. Che qui, come in altre zone della cittadina, deve scendere per strada per riuscire a camminare senza che rami, foglie o sterpaglia varia arrivino negli occhi. Ma non solo. Spesso e volentieri, come si nota in via Amendola, i rami ed il fogliame racchiude pali della segnaletica, semafori e persino pali che sostengono l’illuminazione stradale.
Un “fenomeno” che non manca di ripetersi anno dopo anno e che è alla base di quella che è una certa pericolosità di alcune strade anche ad alto scorrimento a Ronchi dei Legionari. E non solo, visto che altri casi si notano in via D’Annunzio come in via Roma, a Soleschiano come nel rione di Vermegliano. E non è questione di estetica. Se un segnale non si vede, se un semaforo è celato dietro ad un albero, se la luce non passa attraverso le folte chiome degli alberi, sono fonte di pericolo per la circolazione stradale e per chi viene messo in inganno dal fatto che, come detto, la segnaletica c’è ma non si vede.C’è un regolamento di polizia urbana, a Ronchi dei Legionari, spesso non viene fatto rispettare. Così come si è obbligato a tagliare i rami che crescono lungo la ferrovia, così si dovrebbe obbligare, con le belle e con le buone, a non permettere alle loro colture di danneggiare il prossimo. Come succede in via 7 Giugno, in prossimità di villa San Carlo, la cui vegetazione è sempre più florida. —
Lu.Pe.
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Il Piccolo