Verde pubblico e bus trainano Trieste al 12.mo posto fra le città più vivibili

Il report “Ecosistema urbano” di Legambiente: balzo in avanti di 28 posizioni rispetto all’anno precedente 
Laura Tonero

L’INDAGINE



Una “dote” di ben 102 alberi nelle aree verdi pubbliche ogni 100 abitanti. E un’offerta di trasporto pubblico capillare, caratterizzata da un utilizzo sistematico da parte degli utenti.

Sono alcuni dei punti di forza di Trieste che emergono dal report “Ecosistema urbano 2021” sulla vivibilità nelle città italiane in base a una serie di “ecoparametri”, stilato da Legambiente e Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Il rapporto evidenzia infatti un deciso balzo in avanti per la stessa Trieste: dal 40.mo al 12.mo posto tra le 105 città capoluogo, per un guadagno di 28 posizioni rispetto allo scorso anno. Udine è appena dietro, 13. ma. La classifica tiene conto di 18 parametri raggruppati per aree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente.

Ma andiamo per ordine. La quantità di alberi pubblici rispetto al numero di abitanti vede Trieste al terzo posto. Se invece si rileva il verde pubblico complessivo rapportato sempre al numero di abitanti il capoluogo regionale si piazza 16. mo con 61, 7 metri quadrati di verde urbano per singola persona. Settima la posizione, quindi, per uso efficiente del suolo.

Languono invece le ciclabili: qui si contano 2,1 metri di piste riservate alle bici ogni cento abitanti, e con questo dato la città non va oltre il 76.mo posto. Ci rifacciamo però con l’efficienza del trasporto pubblico locale. Partendo dal fatto che a Trieste circolano meno auto che altrove, 54 ogni 100 abitanti, Trieste è dietro solo a Milano e Roma per percorrenza dei mezzi pubblici, e risulta sesta per l’utilizzo che i cittadini fanno degli autobus: in media 200 viaggi all’anno pro capite.

Prendendo in esame i dati sulla qualità dell’aria, invece, il capoluogo regionale è 44. mo per concentrazione media annua di biossido di azoto, 19.mo per quella delle Pm10, e 54.mo per giorni di superamento dei livelli medi di ozono. Legambiente, a livello nazionale, con il crollo del trasporto pubblico dettato dalla pandemia puntava a un miglioramento dell’aria più significativo.

In merito alla diffusione di “solare pubblico” e fotovoltaico sugli edifici pubblici, invece, il rapporto indica Trieste 59.ma. Siamo inoltre al 27. mo posto nel rapporto tra residenti e metri quadrati di isole pedonali. La pagella sulla gestione dell’acqua vede poi il capoluogo regionale 79.mo per consumo idrico domestico, con l’utilizzo di ben 163,7 litri d’acqua al giorno per abitante. Per avere un parametro, i più virtuosi sono i residenti di Catania con 90,8 litri pro capite. Sotto l’aspetto della raccolta dei rifiuti, ogni triestino produce in media 468,8 chili di immondizia l’anno, il che colloca la nostra città al 33.mo posto. Non raggiunge ancora livelli soddisfacenti la differenziata: negli ultimi anni c’è stato sì un incremento, ma con il 44, 9% registrato da Legambiente i risultati non sono ancora soddisfacenti: Trieste è 84.ma, mentre Pordenone addirittura terza, con l’86,4%.—



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