«Verdi, finanziamenti Ue su progetti internazionali»

Enti, fondazioni e festival di vari Paesi del Centro ed Est Europa riuniti a Trieste per valutare la possibilità di sinergie. Orazi: il teatro pronto a mettersi in gioco
Di Pierpaolo Pitich
Silvano Trieste 21/06/2014 Ridotto del Verdi, Simposio internazionale
Silvano Trieste 21/06/2014 Ridotto del Verdi, Simposio internazionale

Un'occasione rilevante per Trieste e per il teatro Verdi in particolare: valutare le opportunità di collaborazioni e sinergie con altri enti e istituzioni musicali del Centro ed Est Europa in vista di possibili progetti cofinanziati dall'Unione europea; e promuovere e valorizzare creatività artistica e multidisciplinarietà. Si è sviluppato su questi binari il simposio internazionale promosso nella giornata dedicata alla Festa della musica dall'Iniziativa centro europea (Ince), d'intesa con la stessa Fondazione lirica cittadina, e che ha visto presenti rappresentanti di numerosi enti, fondazioni teatrali e festival dei Paesi dell'Europa centro orientale tra cui il Theater an der Wien di Vienna, il Teatro nazionale di Timisoara e quello di Bratislava, il Festival internazionale di Sarajevo e il France Festivals.

Tra i temi toccati, le opportunità di accesso ai fondi Ue e le prospettive offerte dalla programmazione europea per la cultura nel periodo 2014-2020. «È una occasione importante per discutere i temi della cooperazione internazionale e dell'accesso ai fondi europei», ha sottolineato Claudio Orazi, sovrintendente della Fondazione: «Parliamo di progetti comuni che possono proiettare il Verdi a una attenzione internazionale sempre maggiore. Servono però grande realismo e grande pragmatismo: progetti concreti che contemplino sia il repertorio lirico-musicale tradizionale sia le attività dei giovani compositori e la danza. In tutto questo possiamo tranquillamente dire che Trieste c'è».

Concetti ripresi dall'ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, segretario generale Ince, secondo cui «promuovere la cooperazione culturale e lo scambio di esperienze è sempre stata priorità dell'Ince: un impegno in cui continuiamo a favore della cultura. E il Verdi è partner ideale nell'ambito dei rapporti con le istituzioni artistiche e musicali dell'Est europeo».

L'importanza di intraprendere un percorso comune nel nome della cultura è stata sottolineata dal sindaco Cosolini, che si è soffermato sul fatto che «è stata imboccata la direzione giusta: la cultura è un campo privilegiato in questo tipo di collaborazioni, un terreno ideale su cui costruire questo tipo di sinergie e progetti che possono accedere ai fondi europei. Non dimentichiamoci che Trieste è capitale della cultura europea». Lavoro utile e proficuo anche per l'assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti: «Troppo spesso queste iniziative arrivano in momenti difficili di crisi economica», ha affermato: «Non deve però essere la carenza di risorse a stimolare collaborazioni di questo tipo: i progetti nel nome della cultura devono sempre rappresentare la strada maestra da seguire al di là di quelle che sono le possibilità economiche».

Sull'aspetto tecnico delle risorse Ue si è soffermato Emilio Dalmonte, vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea: «I fondi europei destinati alla cultura (un miliardo e mezzo di euro) sono l'unica voce che ha conosciuto un aumento di bilancio, segno che si sono comprese le ricadute positive della stessa: incontri come questo permettono da una parte alle varie associazioni di fare rete, e dal nostro punto di vista di veder crescere un interlocutore valido che può avere più possibilità di accedere ai finanziamenti grazie al mix di conoscenze e competenze contenute nei rispettivi progetti comuni».

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