Verdura fai da te nei 21 orti sociali

Più che urbani, saranno degli orti di “sussistenza” quelli che il Comune di Monfalcone sta per creare in un appezzamento di terreno di sua proprietà in via Gramsci, a poca distanza dalla scuola dell’infanzia Lo scarabocchio. I 18 lotti da 30 metri quadri l’uno e i 3 da 60 metri quadri ciascuno saranno assegnati, con un bando in pubblicazione a marzo, in via prioritaria a persone che hanno perso il lavoro o non hanno un’occupazione e per le quali, quindi, può essere difficile pure fare la spesa. Gli spazi saranno però concessi solo ai residenti da almeno 15 anni in città. Il terzo requisito previsto nel bando sarà il possesso di un reddito Irpef fino a 28mila euro. Dopo i disoccupati vengono comunque i pensionati nella graduatoria che sarà stilata dall’ente locale in base alle domande ricevute.
Gli orti sociali saranno concessi in uso per quattro anni e quindi potranno veder coltivati diversi tipi di verdura o frutta a crescita rapida come le fragole. Non alberi da frutto per la cui prima resa bisogna attendere in media più a lungo. I costi per i concessionari sono stati contenuti al massimo, proprio per rispettare l’indirizzo di base, quello di cercare di aiutare cittadini in difficoltà economica, come spiega il sindaco e assessore alle Finanze Anna Cisint. Impossibile l’assegnazione gratuita, dopo il confronto con l’Ufficio patrimonio e l’Agenzia del demanio, il costo annuale è stato fissato in 1 euro a metro quadro. Per gli orti da 30 metri quadri i concessionari dovranno pagare quindi 30 euro all’anno più il consumo dell’acqua per innaffiare quanto coltivato. L’amministrazione comunale calcola che si possa trattare di circa altri 15 euro anno (nel caso in cui non vengano effettuati sprechi).
Tre orti sono stati di proposito progettati con dimensioni maggiori per consentire a chi li coltiverà di rivendere eventualmente le eccedenze e mettere a frutto il proprio lavoro. «Se la sperimentazione avrà successo, potrà essere ampliata – preannuncia il sindaco –, perché abbiamo a disposizione ancora del terreno in via Gramsci». Sia con altri orti urbani sia concedendo lo spazio a eventuali imprese “giovani”, e non solo, che vogliano avviare produzioni innovative e di qualità. «Il terreno ha una posizione e un’esposizione al sole ottimali – aggiunge l’assessore al Patrimonio Paolo Venni –. Ora provvederemo a recintarlo e a dotarlo dei servizi e delle infrastrutture necessari».
Al centro dell’area è prevista la realizzazione di box in cui i singoli contadini di città possano riporre e custodire i propri attrezzi. Gli uffici comunali stanno inoltre valutando le soluzioni tecniche per l’allacciamento e la fornitura dell’acqua agli orti sociali. L’ente sta verificando, in sostanza, se dotare ogni appezzamento di una colonnina dell’acqua o se, invece, optare per una distribuzione comune a più lotti. La zona di via Gramsci è stata preferita ad altre pure di proprietà perché facilmente raggiungibile e dotata (dopo la scuola dell’infanzia) di un parcheggio. Di recente a creare degli orti urbani è stato il Comune di Turriaco, mentre a San Canzian d’Isonzo l’iniziativa è stata privata.
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