Vertice scientifico del Burlo Parte la corsa al dopo-Zauli

Fra le prime voci il nome del genetista Gasparini. Ipotesi Barbone e Secchiero
Silvano Trieste 06/07/2010 Conferenza stampa presentazione nuovo staff direzione Istituto Burlo Garofolo, Giorgio Zauli, Direttore Scientifico
Silvano Trieste 06/07/2010 Conferenza stampa presentazione nuovo staff direzione Istituto Burlo Garofolo, Giorgio Zauli, Direttore Scientifico

L’elezione di Giorgio Zauli a rettore dell’Università degli studi di Ferrara apre in anticipo di una ventina di giorni la corsa al posto di nuovo direttore scientifico del Burlo Garofolo. Una corsa che, in ogni caso, avrebbe preso il via all’indomani del 30 giugno, giorno in cui il mandato quinquennale dello stesso Zauli scadrà formalmente. L’incarico al vertice dell’ateneo ferrarese sarà invece operativo dal primo novembre prossimo. Chissà se stavolta il ministero della Salute sarà più celere nella decisione per la direzione scientifica dell’Irccs rispetto a quanto accaduto nel post-Tamburlini, quando fra la pronta emissione del bando (aprile 2009) e la nomina di Zauli (giugno 2010) era trascorso oltre un anno. E dire che i termini per la presentazione delle domande erano scaduti a metà giugno 2009. In quel lungo periodo di transizione il ruolo era stato temporaneamente affidato al genetista Paolo Gasparini, direttore della struttura di Genetica medica all’Istituto di via dell’Istria, docente di Genetica medica all’ateneo triestino, e attualmente impegnato in Qatar in un progetto sulla diagnosi precoce della sordità: Gasparini, all’epoca, non si era candidato all’uscita del bando ministeriale. Non è da escludere che invece stavolta scelga di provarci: fra i nomi che circolano ed escono dagli spiragli sottili delle prime indiscrezioni sul possibile successore di Zauli, c’è anche il suo, molto noto peraltro in ambito internazionale, vincitore nel 2011 del riconoscimento “Grande Ippocrate” per i suoi studi sulle relazioni tra genoma, comportamenti alimentari e implicazioni sulla salute.

I tempi della burocrazia, seppur auspicabilmente più brevi che in passato, in qualche misura consentirebbero fra l’altro a Gasparini di organizzare i propri impegni professionali all’estero con un certo margine. Se non altro, fra l’emissione del bando ministeriale e la sua scadenza passeranno i sessanta giorni utili per la presentazione delle candidature. Poi il tempo per la costituzione della commissione di esperti che tra i candidati dovrà scegliere i tre profili più idonei. Infine, dalla terna e sulla base dei giudizi dei commissari, il ministro Beatrice Lorenzin individuerà il designato e girerà alla Regione, per il parere previsto dalla legge, il nominativo. Raggiunta l’intesa, la nomina diverrà effettiva. Accelerare forse sarà possibile, ma la questione non si sbloccherà prima di una manciata di mesi. Così, l’interim al Burlo potrebbe stavolta - ma al momento si tratta solo di ipotesi - toccare al direttore del Dipartimento di pediatria, Alessandro Ventura.

Un altro aspetto da tenere presente nella valutazione dei papabili che potrebbero inoltrare a Roma domanda per la direzione scientifica e curriculum allegato è l’ultimo precedente. Che porta ai nomi dei due competitor di Zauli nella terna redatta fra il 17 novembre 2009 e il 23 febbraio 2010 dalla commissione allora incaricata. Si tratta dell’epidemiologo Fabio Barbone, direttore dell’Istituto di Igiene ed Epidemiologia clinica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine e al quale il Burlo stesso ha affidato lo studio sull’incidenza dei tumori riscontrati all’Irccs tra il personale tecnico che ha usato l’irradiatore di sacche di sangue contenente una sorgente sigillata di isotopi radioattivi e quello in servizio al Pronto soccorso, in raffronto con il resto della popolazione residente a Trieste attraverso il Registro tumori. La terza opzione era stata quella di Paola Secchiero, docente di Anatomia umana all’ateneo di Ferrara, componente del cda del Consorzio per l’Area di ricerca di Trieste, e già membro del Consiglio di indirizzo e verifica del Burlo Garofolo.

Cinque anni or sono il giudizio della commissione su Barbone era stato articolato così: «Buona la produzione scientifica e buona la capacità di attrarre finanziamenti sia pubblici che privati. Ottimo il programma di sviluppo dell’ente. Ottima l’esperienza nel coordinamento di progetti e facilities complesse». Su Secchiero: «La candidata ha un’ottima produzione scientifica. Ottima la capacità di attrarre fondi sia pubblici che privati. Ottimo il programma di sviluppo dell’ente. Ha un’ottima esperienza nel coordinamento di progetti e facilities complesse».

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