Il messaggio di auguri del vescovo di Trieste: «Sorprendiamo il prossimo con calore e sincerità»
“Aprire alla Speranza”: il messaggio augurale del vescovo Enrico Trevisi alla città per in Natale 2024 e in vista dell’apertura dell’anno giubilare
«Presto arriva il Natale. È già tempo di auguri. E in quella mangiatoia guardo quel bimbo, il Dio che si fa umile e piccolo e bisognoso di cura. Bisognoso di tenerezza.
Anche attraverso la convenzione dello scambio di auguri, apri una breccia alla speranza che il bimbo di Betlemme fa brillare nell’ordinario delle tue relazioni. Sorprendi qualcuno con auguri calorosi e sinceri. Abbraccialo e fallo sentire amato. Spargi abbondanti sorrisi.
Saluta con affetto i tuoi vicini e i tuoi colleghi, perdona di cuore, sii generoso con i poveri, se fai festa ricordati degli assenti e fai sentire che per loro c’è posto nel tuo cuore.
Non l’aggressività ma la gentilezza e l’umiltà sono la chiave per cambiare il mondo. Guarda alla mitezza di Maria e ritroverai pace interiore.
Scrivi sulla sabbia il bene che hai compiuto, ma incidi sulla roccia la gratitudine per quello che ricevi. Dimentica tutto, ma non l’amore di Dio e quello degli angeli che pone sulla tua strada. E accogli l’invito di andare alla stalla di Betlemme, anche se fa buio, ancora.
Comprendi le fragilità e medica le ferite di chi ti trovi accanto e guardalo con affetto; e anche le tue smagliature cominceranno a risanarsi. Così fanno i pastori.
Sii rispettoso, insegna sempre ad essere cordiale e gentile, e onora il prossimo, soprattutto chi spesso soffre l’umiliazione dei prepotenti: i bambini (tutti, da quelli non ancora nati a quelli vittima di abusi e di bullismo); le donne (tutte, senza accampare distinzioni); i poveri e gli sconfitti (sapendo che la vita è una ruota e basta un soffio per trovarsi dalla parte dei perdenti).
Pensa ad una persona anziana, o disabile, o nel baratro della malinconia, o lontana dai suoi affetti e sola… guardala con gli occhi di Gesù bambino.
E per questa persona invoca la benedizione di Dio, amante della vita.
Solo dopo lasciati toccare il cuore e decidi come farle sentire che Dio è venuto anche per lei, che si è fatto piccolo e bisognoso perché tutti potessero sentirlo vicino. E goderne la compagnia.
E anche il sorriso.
“Io sono con te”, ti ripete il Signore, anche dentro i tuoi affanni. E tu godi della sua vicinanza e sii per gli altri il segno della compagnia di Dio, che passa anche attraverso di te.
E così la speranza aprirà brecce potenti anche nel buio della notte. E luce sarà anche per i nostri cuori.
Cordiali Auguri. Admirantes Iesum.
*Vescovo di Trieste
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