Veterinario indagato si difende: «Niente shopping, solo lavoro»
«Chi rappresento non ha fatto shopping o svolto attività di lavoro al di fuori dai propri compiti istituzionali. È professionista serio con 30 anni di attività, mai oggetto di critiche o sanzioni da parte di alcuno. Svolge in assoluta prevalenza attività sul territorio recandosi nelle stalle e nelle aziende di tutto il territorio di competenza dell’Azienda, fatto molto importante nella valutazione di una sosta per un caffè o ai servizi».
A specificarlo Paolo Lazzeri, avvocato difensore del dottor Diego Ravasin, uno dei due veterinari dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina entrati nel mirino di un’indagine della Guardia di finanza di Gorizia.
Quanto fatto emergere nel comunicato della Gdf – spiega – «non considera e ignora un fatto importante laddove si afferma che il giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio. Infatti – spiega Lazzeri – il 21 novembre 2019 è stata notificata a chi rappresento tale decisione la quale è stata oggetto di appello innanzi al Tribunale di Trieste quale Tribunale del Riesame, appello depositato il 29 novembre 2019. Ebbene: il 17 dicembre 2019, dopo la discussione, il Collegio, composto da tre magistrati, in accoglimento delle impugnazioni ha annullato il provvedimento di sospensione “non reputandosi configurabili con riferimento a entrambi gli appellanti i presupposti della concretezza e della attualità dell’esigenza special preventiva”. In altre parole l’ordinanza interdittiva di sospensione dal pubblico servizio di cui sopra è stata annullata già il 17 dicembre 2019».
Lazzeri aggiunge altre osservazioni. «In primo luogo, poiché la decisione del Tribunale del riesame di Trieste risale al 17 dicembre 2019, non è verosimile che chi ha scritto o fornito con dovizia di particolari, spesso errati, la documentazione non fosse a conoscenza di tale annullamento. A distanza di più di un mese da tale provvedimento non si dice nulla circa il fatto che lo stesso è stato annullato. Quindi la notizia, così come apparsa sugli organi di informazione, è parziale ed errata».
Notizia, vale la pena di ricordarlo, diffusa proprio dalla Guardia di finanza. «Ho appreso, inoltre, solo dal quotidiano che l’indagine è terminata poiché a chi rappresento non è stato notificato, ad oggi, alcun avviso di fine indagini né tantomeno il rinvio a giudizio. Intendo con ciò chiarire che alla data odierna non è ancora iniziato nemmeno il processo di primo grado né si è tenuta l’udienza preliminare».
L’avvocato conclude con una considerazione: «Ritengo non solo come avvocato ma come persona che i processi penali riguardanti la vita, l’onorabilità, la salute delle persone e delle loro famiglie non vadano celebrati sui giornali o peggio sui social network, ove ho letto sin da ieri frasi di ferocia e disprezzo inauditi. Il fornire informazioni parziali o errate danneggia la vita delle persone e dei loro familiari». –
Riproduzione riservata © Il Piccolo