«Via Ciotti nuova periferia di Gradisca»

Proteste per la sporcizia e il degrado dilaganti. E c’è chi lascia “souvenir” davanti alle vetrine. «Dopo le 18 qui è un deserto»
Bumbaca Gorizia 03.09.2011 Gradisca, varie - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03.09.2011 Gradisca, varie - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Notte di passione in via Ciotti. Non sarebbe neppure malvagio, come titolo di una pellicola a tinte forti ambientata nella sempre gradevole cittadina della Fortezza. Siamo invece a raccontare di una notte di passione forse meno romantica e da collana Harmony, ma che il segno l'ha lasciato ugualmente. Soprattutto perchè ha fatto indignare i gradiscani. Per un motivo molto semplice: ciò che resta di quegli istanti irrefrenabili di trasporto che in pieno "salotto" pedonale ha travolto i due anonimi amanti è diventato in queste ore il simbolo di un percepito degrado del centro storico gradiscano. La foto di un preservativo usato e gettato lì, confezione compresa, lungo la celebrata "promenade" in pietra e a due passi dalle vetrine dei negozi è stata postata sui social network scatenando subito le reazioni dei cittadini. Pochi i commenti ironici o "pecorecci" sull'accaduto, zero moralismi, ma tanta rabbia per lo scarsissimo senso civico dei focosi amanti. Il che è diventato una sorta di pretesto per dibattere dello stato di salute del centro storico gradiscano. Stessa sorte, qualche tempo fa, era toccata a una fotografia che ritraeva una siringa lungo la passeggiata mons. Stacul, quella del castello, a due passi dall'oratorio Coassini. «Andiamo sempre meglio: altro che salotto buono» scrive qualcuno. «Schifo», «Tristezza», «Degrado», «Maleducati» i termini più usati. E c'è chi contatta il nostro giornale per ampliare la riflessione: «Al di là della maleducazione, questo è lo specchio di ciò che è diventato il centro storico. Dopo le sei di sera qui è il deserto. Altro che rilancio commerciale e di immagine, questa è la nuova periferia. E certi comportamenti confermano questa sensazione: sono piccoli segnali di degrado da non sottovalutare». E c'è chi cita anche il periodico ripresentarsi del problema del guano di colombi e piccioni che scelgono le calli veneziane per espletare il loro sacrosanto diritto ai bisogni fisiologici. Per eliminare il problema certo non basta neppure che le sempre puntuali maestranze comunali (basta vedere quanto è ben tenuto il verde cittadino per rendersi conto della loro professionalità) si armino di pazienza e di ramazza. Purtroppo serve altro. Se il "salottino pedonale" della Fortezza sia o non sia il grande malato, è dibattito che ormai ricorre a intervalli più o meno regolari. Ci si lamenta della scarsa o nulla vivacità del "cuore" cittadino. E per i sostenitori più "integralisti" di questa posizione, buona parte della causa andrebbe data proprio alla pedonalizzazione che avrebbe desertificato - o quantomeno isolato, soprattutto nei mesi invernali - il centro gradiscano. Per contro, l'amministrazione comunale nel commentare il dibattito cito' le cifre che raccontano di tante nuove aperture di attività in via Ciotti, che hanno persino superato le chiusure. Quot capita, tot sententiae, dicevano i latini: sul tema a Gradisca è impossibile trovare opinioni convergenti.

Luigi Murciano

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