Via degli Scogli degradata Petizione dei residenti

«Gorizia si fa bella? Non certo in via degli Scogli». Usano l'ironia gli abitanti di via degli Scogli, prendendo a prestito lo slogan che accompagna i lavori di rinnovamento del centro storico goriziano per esprimere tutta l'amarezza per le condizioni in cui versa la strada in cui vivono. Un angolino di paradiso a due passi dal centro cittadino, quella zona sulle sponde dell'Isonzo e proprio attaccata al confine con la Slovenia, ma attraversato da un'arteria che non è più adeguata ai tempi. Intendiamoci, non siamo certo nel cuore della città, ma se ai tempi del confine qui non passava davvero anima viva, oggi sono tante le auto, le moto e le biciclette che transitano da via degli Scogli per raggiungere Salcano. E viceversa. Per non parlare dei pedoni: tra podisti, famiglie a passeggio e persone a spasso con i cani, soprattutto nella bella stagione la viuzza è un continuo via vai di persone. Peccato che le sue condizioni siano a dir poco disastrose: le buche, da grandi ad enormi, non si contano, i bordi della carreggiata sono ormai sbriciolati e tendono allo sterrato, e l'illuminazione pubblica è per lunghi tratti assente. Così gli abitanti di via degli Scogli si sono decisi a scrivere un'accorata lettera al sindaco Ettore Romoli, per chiedergli di intervenire per riportare al decoro la situazione. Quarantuno, praticamente quelle di tutti i residenti, le firme a corredo del documento, consegnato ieri in Municipio. «Ormai transitare da queste parti è diventata un'avventura – dice Stefano Bigarini, che abita al civico 57B, ed è uno dei firmatari della lettera -. La strada è ridotta ad un percorso ad ostacoli, e quando capita di incrociare altre vetture, ciclisti o pedoni, le manovre diventano addirittura pericolose». Non solo. Rimangono ancora da asfaltare – e l'attesa dura da decenni – alcuni tratti di via degli Scogli, e chi abita in quei punti è costretto spesso ad affrontare aridi deserti (d'estate) o paludi (durante le piogge invernali). Non essendo dotata di scoli per le acque piovane, poi, la carreggiata non riesce a smaltire le precipitazioni, trasformandosi in un lago. «Ma manca anche l'illuminazione – avverte il signor Mario Colarusso, che invece abita al civico 21, lungo la ripida discesa che porta all'ex stabilimento Vouk -. Per circa due chilometri la via è completamente al buio, e negli altri tratti i punti luce sono comunque scarsi. E' pericolosissimo uscire di casa la sera, visto che non ci sono i marciapiedi». Proprio nei pressi dell'abitazione di Colarusso, tra l'altro, c'è un tratto di strada che si affaccia direttamente sull'Isonzo, con un salto da brivido, senza alcun parapetto di protezione. Insomma, i tempi sono cambiati e via degli Scogli non è più solo una tranquilla stradina di campagna. Ora però deve cambiare anche l'asfalto.
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