Via gli alberi pericolanti Parco Coronini a nuovo

Tanti i goriziani perplessi di fronte all’intervento di pulizia e messa in sicurezza Ma la Fondazione assicura: «Esiste un progetto preciso, non c’è nulla da temere»
Bumbaca Gorizia 19.04.2018 Parco Coronini disboscamento giardino © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.04.2018 Parco Coronini disboscamento giardino © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Manca solo che si tiri in ballo la foresta amazzonica. Perché più di qualcuno, passando per viale 20 Settembre, si è meravigliato del nuovo aspetto del parco Coronini arrivando a parlare di un disboscamento vero e proprio, di un eccesso di maquillage in una zona che era tra le più verdi della città. Anche se altri il restyling lo apprezzano eccome, e non lo trovano per nulla irrispettoso nei confronti dei goriziani, dei turisti, degli amanti della natura. Sulle polemiche, ad ogni modo, preferisce non entrare il direttore della Fondazione, Enrico Graziano. «Ci sono già entrato a suo tempo – afferma Graziano –. Mi limito ad affermare che c’è un progetto che riguarda il parco Coronini: lo stiamo portando avanti. Abbiamo semplicemente tolto le piante infestanti e quelle pericolanti. Trattandosi di un giardino aperto al pubblico non le potevamo certo mantenere. Siamo dovuto intervenire come, peraltro, ha anche affermato l’architetto Giulio Valentini che sta seguendo i lavori». Ma, nel concreto, in cosa consistono questi lavori? «La forestale ha ultimato la rimozione degli alberi pericolanti e infestanti mentre la ditta di Roberto Caporale ha cominciato la piantumazione – dice Graziano –. Nello specifico, passato il maltempo abbiamo piantumato le siepi, le agavi, tre cipressi, una Ginkgo biloba, due lecci ed altro ancora. Abbiamo creato un impianto di gocciolamento dell’acqua per proteggere le piante dalla siccità e procederemo con la pulizia del giardino roccioso sul belvedere e, nella stessa zona, ci saranno anche delle piante ornamentali».

Le tempistiche sono comunque incerte. «Il maltempo ci ha costretti a ritardi di un mese - prosegue Graziano -. Ad ogni modo, si tratta di lavori che devono essere svolti con ponderazione, senza fretta. In totale sono previsti cinque anni di interventi, e dopo questa prima fase, il prossimo anno li riprenderemo. Ma intanto abbiamo anche provveduto alla piantumazione dell’erba sul pianoro della villa, che sarà pronto per il premio Amidei, che si svolge in estate. Insomma, non c’è nulla da temere».

Alla base del restyling del parco, c’è la volontà di ridare visibilità agli elementi architettonici che a lungo erano stati nascosti da una vegetazione ormai diventata preponderante. Ma all’origine di questa operazione, oltre ai danni causati dalla tromba d’aria dello scorso anno (un campanello d’allarme che ha spinto a effettuare interventi tempestivi), c’è anche un’altra volontà: l’idea di ripristinare il parco come lo aveva pensato e voluto, in un lungo arco di tempo (dal 1880 in poi), il conte Alfredo Coronini, mentre il conte Guglielmo (scomparso a Vienna nel 1990) non riservò al giardino particolari attenzioni oltre all’ordinaria manutenzione.

Lo stanziamento da parte della Regione di un importo di 48.800 euro a ristoro dei danni causati dal maltempo ha consentito di compiere i lavori di restyling in corso, forieri di così tante polemiche tra i goriziani. Il tutto mentre tra le scuderie e il palazzo si snoda l’ultima grande mostra organizzata dalla Coronini, e curata con la passione e la competenza di sempre da Cristina Bragaglia Venuti, pure curatrice del catalogo.

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