Via i confini, Collio e Brda più uniti

Rimossi anche gli ultimi “segni” della vecchia frontiera. A Vipulzano ricavato un negozio dalla casetta della polizia slovena
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 29.08.2011 Valico San Floriano - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29.08.2011 Valico San Floriano - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

MOSSA

Un tempo lì ti chiedevano il lasciapassare o la carta d’identità. Ora, hanno trasformato la casetta che ospitava la polizia slovena in un mini-negozio in cui vendono sigarette ma si può anche assaporare anche una bibite.

Cade il confine e, in Slovenia, prontamente aguzzano l’ingegno per trovare un futuro a quelle strutture che evocano pagine di vita ormai passata, consegnata ai libri di storia.

Succede a Castelletto Versa, l’ex valico che si trova dietro Mossa e che conduce a Vipulzano. Lì, hanno trovato una maniera molto originale per sfruttare quella piccola struttura. E fa decisamente un effetto particolare vedere che ormai ogni minimo segno del vecchio confine non c’è più, è stato rimosso, spazzato via. Tutto è aperto. Resisteva, sino a qualche tempo fa, ancora un cumulo di macerie al centro della carreggiata che, un tempo, costituivano il basamento della garitta. Ebbene, anche quel materiale edilizio ammonticchiato e che sembrava essere stato dimenticato all’ex valico di Castelletto Versa (dietro Mossa) è stato rimosso: non ci sono più le macerie e non ci sono nemmeno le transenne che erano state disposte tutte intorno. E si può proprio dire che Collio e Brda sono diventati un tutt’uno, senza confini. Sì, le due aree (entrambe pregiate per la produzione viti-vinicola) non sono più divise dai vecchi residuati di confine, cioé dalle cabine, dalle pensiline e dalle barriere.

D’accordo, l’abbiamo scritto più volte che le operazioni di smantellamento dei vecchi segni di confine si sono trascinate un po’ troppo rispetto a quello che era il cronoprogramma originario ma oggi fa davvero una bella sensazione attraversare quella linea confinaria ormai immaginaria.

Nell’elenco delle vecchie strutture demolite e cancellate in seguito all’entrata della Slovenia nell’Unione europea c’è anche il valico di San Floriano-Hum (peraltro ritratto nella foto in alto a destra). La cabina, come si può ben vedere, non c’è più: era al centro della carreggiata e serviva, come negli altri casi, ad assicurare un riparo alla polizia e alla guardia di finanza. Secondo il tabellino di marcia fornito già qualche tempo fa dalla Prefettura di Gorizia si è proceduto, di seguito, anche allo smontaggio di garitte e pensiline all’ex valico di Mernico-Golo Brdo. Stesso trattamento per l’ex barriera confinaria di Vencò-Neblo.

Anche se il confine continua ad essere ancora ben presente nella testa di tante (troppe) persone, è sparito ciò che ancora sopravviveva fisicamente: pensiline e gabbiotti dei cosiddetto «valichi secondari». Ora non resta che sviluppare sempre più i rapporti di amicizia e di collaborazione fra Collio e Brda: due aree che, dal punto di vista turistico, hanno ancora moltissimo da dire e da proporre.

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