Via Pascoli è in difficoltà Abbassa le saracinesche la cartoleria davanti all’Itis

Nel giro di qualche anno hanno abbassato le saracinesche la pizzeria “da Gino”, la drogheria Riosa, la fioreria all’angolo con via Vecellio, il fruttivendolo all’angolo con via Conti. Da tempo l’esercizio all’angolo con via Vecellio ha dato forfait, nella duplice qualità prima di bar Pepper Pot poi di negozio specializzato in articoli per animali. Trieste turistica incassa in centro, ma fuori dal ristretto perimetro della movida e dello shopping la magia svanisce. Ne è testimone via Pascoli che rischia la desertificazione commerciale, perchè anche Marcello Pavone, titolare dell’edicola-cartoleria davanti all’Itis, ha programmato la chiusura. «Ho cercato di diversificare le vendite con occhialeria, souvenir, dolciumi - racconta alla sola luce naturale perchè non ha più la corrente - per bilanciare la minor vendita di giornali e fumetti avvertita soprattutto dopo il 2008-9. Ma non è bastato». «Il quartiere è cambiato, è irriconoscibile rispetto a quello dove 43 anni fa mio padre Aulio assunse la gestione dell’edicola costruita in pietra, tra via Pascoli e via Conti». «Scende il numero di italiani che erano nostri abituali clienti - precisa - ma i nuovi arrivati, che siano serbi o cinesi o africani, non comprano altro che non sia il biglietto del bus». E in compenso l’Eurospar in via dei Leo vende di tutto, compresa stampa e cartoleria. Alla difficoltà commerciale si aggiunge il non indifferente onere dell’affitto richiesto dal proprietario Comune: «6600 euro all’anno, per me è da anni insostenibile. Avevo proposto di alleggerirlo, sembrava possibile ma il funzionario, che seguiva la pratica, è andato in pensione e non se ne è fatto nulla». Intanto Pavone ha accumulato un paio di annate arretrate da saldare. «Chiudo e me ne vado - dice ancora - il tempo di impacchettare le mie cose e ciao. Mi metterò subito a cercare un lavoro perchè noi commercianti non abbiamo ammortizzatori sociali: ma a 60 anni cosa trovo?». Nel suo curriculum salumeria e camping, prima di riprendere il mestiere paterno. Per Pavone la vicenda è doppiamente amara. Aveva preso in affitto il locale in via Pascoli 28 a/b nel 2002. Locale che in precedenza aveva ospitato la salumeria Righi e che per 4-5 anni era rimasto chiuso. «Un tugurio», ricorda Pavone. Il quale mise mano al portafoglio investendo 12 mila euro per rimetterlo in sesto. Nei primi anni le cose funzionarono discretamente, poi i morsi della crisi si fecero sentire, soprattutto dopo il 2008. Adesso il mesto epilogo: «Neanche l’Itis acquista più quotidiani, perchè la Fondazione CrT provvede a rifornirlo gratuitamente».
Verso piazza Garibaldi l’atmosfera sembra diversa: l’imprenditore friulano Alessandro Pedone ha comprato il palazzo che ospita Telecom e al pianterreno l’emporio cinese Yu Mart si accinge ad aprire una vasta struttura di vendita. —
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