Via Rastello tempio dei temporary store

Se Gorizia pare in perenne attesa di una sua vocazione, via Rastello sembra seguire le tracce dello stesso destino. Ma se il passato vede l’antico nucleo storico cittadino votato stabilmente all’ambito commerciale, il futuro, come vuole la modernità, potrebbe essere invece ispirato al “temporaneo”. O, quantomeno, potrebbe assestarsi su un’instabile rinascita basata su canoni diversi rispetto al tempo. Così via Rastello oggi presenta pochi negozi “sopravvissuti” e una serie di attività quantomeno originali. Alcune di queste non sempre sono aperte, appunto, perché si tratta di spazi riutilizzati solo in occasione di grandi manifestazioni come ad esempio Gusti di frontiera.
Rientrano in questo ragionamento l’ex ferramenta Krainer o casa Mischou, con i loro affascinanti interni. Le due strutture, come altre della via, per dei periodi sono risorte in forma di “temporary shop”, realtà commerciali “a tempo” soggette a particolari facilitazioni normative e fiscali. Ci sono poi un mercatino dell’usato, un circolo di lettura, una sede espositiva e Convivium, spazio da prendere in affitto per eventi enogastronomici su richiesta.
Attualmente l’unico “temporary shop” che possa dirsi tale è Rastello 31. A prima vista potrebbe sembrare un negozio di Lego, in realtà non lo è. Spiega Vittorio Brusa, giovane che gestisce questa attività con l’amico Martino Stefanutti: «La nostra offerta è temporanea in un senso diverso rispetto ad altri locali di via Rastello. Abbiamo infatti deciso, quando abbiamo aperto, di cambiare ogni tre mesi i nostri prodotti. Così nel 2016 abbiamo iniziato con i vini sudafricani, adesso continuiamo con i Lego, poi vedremo a seconda delle esigenze delle persone».
Rastello 31 sta infatti raccogliendo delle proposte in una specifica community su internet. «Invitiamo tutti, anche chi lavora da queste parti, a proporre la merce o l’attività che gli interessa. Siamo aperti a qualsiasi collaborazione», sottolinea Vittorio con entusiasmo. Tra le iniziative caldeggiate troviamo un caffè letterario, dato che sembra mancare in città, ma anche un negozio di articoli sportivi. «Avendone uno accanto però difficilmente prenderemo questo suggerimento in considerazione».
Qualsiasi idea possa spuntare, non sarà però legata solo alla mera materia. «Con i Lego ad esempio abbiamo organizzato eventi a tema, giochi, competizioni. Si tratta non solo di vendere ma di divertirsi e ritrovarsi». Oltre a Vittorio e Martino, altri ragazzi fanno parte di un “team creativo” che, di volta in volta, pensa a come riutilizzare il negozio. Le collaborazioni poi si estendono sul territorio. «La prossima settimana terremo un centro estivo con i Lego nella Ludoteca comunale. A maggio abbiamo proposto un evento sullo stesso tema a èStoria». La fantasia, insomma, può aprire l’ambito commerciale a nuove dimensioni che lo possano comunque corroborare. –
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