Via Timavo sorvegliata speciale: 373 multe Fermato tir con tachigrafo rotto da 3 mesi

Avevano ragione, innanzitutto. Quando i cittadini della punta più estrema della periferia est di Monfalcone protestavano, alzando la voce, sui continui passaggi di tir sotto le loro finestre, lungo l’arteria che conduce al porto, non esageravano. La conferma arriva ora dal report snocciolato dalla Polizia locale, che nell’ultimo anno ha concentrato discrete forze sulla sorveglianza della zona, se è vero che il 45% dei verbali staccati verso camionisti si è concentrato qui: ben 373, solo nel 2018, le sanzioni elevate su via Timavo. Erano appena 9, sempre a carico di conducenti di autocarri, nei dodici mesi precedenti.
Un traffico eccezionale, dunque, su una strada dove si collocano, in particolare nel tratto a ridosso della Sr 14, diverse abitazioni. I residenti lamentavano rumore, vibrazioni alle pareti, insomma, fastidio. «I cittadini avevano ragione», commenta il comandante di via Rosselli Rudi Bagatto, che spesso si è visto sulla strada, proprio in via Timavo, a fermare personalmente gli indisciplinati bestioni d’acciaio. «Posso dire che all’avvio dei controlli effettivamente transitavano in violazione della disposizione tra i 15 e i 20 mezzi all’ora – precisa –: ora la situazione è nettamente migliorata. In una mattinata ne ho riscontrati due o tre ogni sessanta minuti». Non per questo le trasgressioni, in generale, sono finite: l’ultimo caso è di un conducente bulgaro sorpreso a circolare col cronotachigrafo rotto da 3 mesi, circostanza assolutamente vietata dalla legge poiché rende impossibile verificare il rispetto di tempi e andatura del mezzo. Morale: patente sospesa per 15 giorni.
Dunque dopo le segnalazioni del rione, a inizio 2018 il comando ha intensificato i controlli per verificare il rispetto del divieto di transito su via Timavo, off-limits ai veicoli di oltre 5 tonnellate. L’ente aveva già provveduto a renderlo più esplicito attraverso coerente segnaletica, pure in considerazione della circostanza che l’arteria è percorsa da camionisti di svariate nazionalità, diretti allo scalo. Eppure, ignorando i cartelli e mossi dall’intento di accorciare il tragitto, in tanti sono finiti nella rete. La condotta, vale la pena sottolinearlo, stando al comando determina «danni all’asfalto e disturba i residenti, provocando vibrazioni che si estendono fino alle abitazioni». Con i servizi a cadenza settimanale messi in campo dalla Municipale, comunque, pare che la piaga si sia infine ridimensionata.
L’elevato numero di sanzioni, del resto, evidenzia quanto via Timavo sia stata, per dirla in gergo, “attenzionata”. Ma le verifiche proseguono. Come quella, recente, su un autocarro locato da una cooperativa con sede a Modena e guidato da un conducente di nazionalità bulgara. Sottoposto a controllo, l’esame del cronotachigrafo analogico del mezzo ha evidenziato numerose anomalie che hanno insospettito gli agenti. Il veicolo è stato pertanto portato a un’officina specializzata di Romans, autorizzata dal Ministero a tali analisi. Qui il meccanico, dopo aver smontato e ispezionato il congegno, ha confermato le discrepanze. È emerso che al cronotachigrafo mancavano i sigilli posti a protezione dei componenti, inseriti proprio a tutela di eventuali manomissioni che un conducente o impresa di autotrasporto potrebbero effettuare per registrare dati non corretti su percorrenze o velocità del veicolo per evitare multe. Non solo: è saltato fuori che il cronotachigrafo non funzionava dal 27 novembre 2018, disattendendo l’obbligo della verifica immediata in officina. Sicché l’impresa aveva consentito per 3 mesi ai conducenti succedutisi di guidare nonostante il malfunzionamento. L’intervento si è concluso con una sanzione di 2.700 euro. E, per il conducente, la sospensione della patente per 15 giorni. –
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