Viaggio nelle vecchie fabbriche del Monfalconese

Non capita spesso di vedere a Monfalcone una schiera di turisti, attrezzati con telecamere e macchine fotografiche. E fa ancora più strano scoprire che la maggior parte di essi è gente locale, pronta...

Non capita spesso di vedere a Monfalcone una schiera di turisti, attrezzati con telecamere e macchine fotografiche. E fa ancora più strano scoprire che la maggior parte di essi è gente locale, pronta a prendere parte al progetto “Turisti a km zero”. Destinazione? Il Cotonificio di Vermegliano, l’idrovora Sacchetti di Staranzano e il rione di Panzano con l’imponente cantiere navale. Sono vecchie fabbriche che caratterizzano il territorio, alcune ormai in disuso, altre ancora attive, ma tutte con una lunga storia alle spalle. Grazie all’iniziativa “La memoria al lavoro” realizzata dall’ecomuseo “Territori”, nell’ambito della Festa del vino, sono state una cinquantina le persone che hanno potuto riscoprire queste zone. Nel pomeriggio di sabato il gruppo è partito dalla piazza a bordo di un bus con direzione l’ex Cotonificio di Vermegliano. Il cotonificio è una delle testimonianze più significative dell’archeologia industriale isontina. Fondato nel 1884 e rilevato nel 1905 dalla famiglia Brunner, un colosso del settore tessile prima e dopo la Grande guerra, l’edificio è in parte conservato com’era. L’ingegnere Paola Tomasella ha illustrato la sua storia. Tappa poi all’idrovora Sacchetti costruita nel 1925 e tutt’oggi in uso. Grazie alla collaborazione con il Consorzio di Bonifica è stato possibile visitare l’interno dove funzionano i macchinari che pompano l’acqua per regolarne il livello nei canali. Ampio spazio, infine, alla visita del villaggio operaio di Panzano attraverso un percorso che si è snodato dall’ingresso del cantiere e dall’attiguo Albergo Operai, futura sede del Museo della cantieristica, fino all’Albergo Impiegati completamente restaurato, passando attraverso le case operaie e le ville del rione. Il gruppo poi ha attraversato via Pisani, una volta la via delle botteghe e ha sostato qualche minuto al Centro informazioni. Lucio Alessandris, il primo gitante salito sul bus: «Abbiamo deciso di partecipare per scoprire la storia di edifici che sono sul territorio, ma di cui noi sappiamo poco o nulla». E Davide Iannis, presidente del Consorzio, ha sottolineato la ricchezza del patrimonio archeologico industriale del territorio.

Rossella de Candia

Riproduzione riservata © Il Piccolo