Vigili ai ferri corti col Comune Slitta l’incontro in Prefettura

Un incontro in Prefettura per la svolta: conciliare e chiudere così dopo quasi 4 anni la querelle tra Comune di Cormons e agenti di polizia municipale, oppure rompere le trattative e vagliare iniziative sindacali ancor più forti dell’attuale agitazione.
Era previsto oggi a Gorizia ma, a causa dell’emergenza coronavirus, il confronto è stato rinviato a data da destinarsi: non ci sarà così quindi la resa dei conti attesa davanti al Prefetto. Comprensibili ovviamente le ragioni che hanno portato al rinvio viste le attuali restrizioni governative, ma di fatto una questione che stava per giungere ad un bivio decisivo dovrà attendere ancora qualche settimana, se non mese, prima di trovare una soluzione.
Resta cosi lo status quo dell’agitazione sindacale dei vigili urbani cormonesi, che ormai da quasi quattro anni contestano le decisioni ritenute penalizzanti dell’allora Oiv: erano stati gli unici dipendenti comunali a ricevere un giudizio negativo nel resoconto annuale, e su questa scelta si erano inaspriti i rapporti con l’allora amministrazione comunale. Cambiata la guida a Palazzo Locatelli, sembrava che un accordo con la nuova giunta guidata da Roberto Felcaro fosse possibile, ma l’intesa non è mai stata firmata. Si è giunti così a quest’ultima spiaggia della possibile conciliazione nella sede della Prefettura goriziana. Sarebbe stato di fatto un momento senza ritorno: o l’accordo, o in assenza di esso si sarebbe manifestata in modo più netto la protesta dei sindacati. I quali per ora mantengono la fiducia su una possibile intesa con il Comune: «L’obiettivo dell’amministrazione comunale, ribadita più volta – sottolinea Massimo Bevilacqua – è quella di giungere ad una soluzione condivisa: noi quindi continuiamo a credere a questa ipotesi. L’agitazione sindacale ovviamente prosegue fino a quando non ci saranno novità concrete. Come da legge esistente, la strada della conciliazione deve essere perseguita e può essere fatta solamente in sede di Prefettura: prima di ogni altra eventuale azione c’è questo spartiacque». Per ora dunque resta l’indisponibilità dei vigili urbani cormonesi alla presenza ad eventi e manifestazioni pubbliche, una delle principali conseguenze dell’agitazione che va avanti ormai da quasi 4 anni.
«Ma il problema della polizia municipale cormonese non è l’unico al quale stiamo lavorando in queste settimane – prosegue Bevilacqua – l’emergenza coronavirus ci vede in prima linea e abbiamo già chiesto come Cisl Funzione Pubblica rassicurazioni su chi, in tutte le strutture dove ci sono degli uffici pubblici, deve lavorare a contatto con la cittadinanza in sede non solo di front-office: la salute dei lavoratori deve essere messa davanti a tutto». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo