Vigili urbani con la pistola anche fuori dalle scuole

Da una settimana la Polizia locale è dotata anche di caricatore di riserva e manette. Ma le mamme hanno già manifestato le loro preoccupazioni
Di Antonio Boemo

Ora gli agenti della Polizia locale di Grado girano armati. Dotati da una settimana di pistola d’ordinanza, agganciata al cinturone senza colpo in canna, di un caricatore di riserva e, a quanto pare, anche delle manette. Un equipaggiamento, sia ben chiaro, previsto solo per i vigili urbani che effettuano servizi di pronto intervento e i pattugliamenti serali e notturni. Queste sono le disposizioni. Accade, però, che risultano armati anche gli agenti di vigilanza all’esterno delle scuole, durante l’ingresso e l’uscita dei ragazzi. Transitano inoltre in centro, lungo la diga e le zone pedonali. Insomma in tutto il territorio comunale.

La vigilanza all’esterno delle scuole non è, evidentemente, un servizio da pronto intervento, tuttavia, la presenza di agenti armati si ripete puntualmente giorno dopo giorno. Tanto che iniziano ad arrivare le prime segnalazioni da parte di alcune mamme degli alunni.

Le disposizioni emanate dal comandante della Polizia Locale, Eros Del Longo, a tutti i vigili prevedono che per nessun motivo al di fuori di quelli previsti dalla legge, l’arma va rimossa dalla fondina ed esibita in pubblico. Questo soprattutto per evitare di suscitare allarmismo tra la popolazione. Ma la preoccupazione, come si vede, non manca. Anche perché la pistola, viste le dimensioni, ha comunque un forte impatto visivo. Il comandante spiega che la pattuglia di pronto intervento non può rientrare in caserma per depositare la pistola, fare il servizio all’esterno delle scuole, e poi rientrare a prenderla. Si tratta quindi di una dotazione pienamente giustificata da parte del comandante.

La pistola di ordinanza è una semiautomatica calibro 9 millimetri marca Glock modello 17 (ne sono state acquistate diciotto, oltre a una di servizio) che il Comune aveva deliberato di comperare, all’epoca del sindaco Silvana Olivotto. La prima cittadina allora aveva dichiarato di essere contraria personalmente alle armi, ma che la legge impegnava il Comune a farlo. La Olivotto aveva in seguito precisato che dal dopoguerra a oggi i vigili urbani di Grado sono sempre stati armati, o meglio, il Corpo era sempre stato dotato delle armi. Ma vigili urbani armati non se ne vedevano in giro.

Ad attaccare la prima cittadina fu allora l’ex sindaco Roberto Marin, che aveva ricordato come l’armamento dei vigili fosse facoltativo, tanto che la gran parte dei Comuni italiani non aveva mai provveduto ad armare i propri vigili urbani. Anche l’ex sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, è sempre stato contrario agli agenti comunali armati. Con la nuova caserma, fu creata l’armeria, ma vigili urbani armati non se ne sono mai visti in giro, situazione confermata anche dall’attuale sindaco Roberto Cosolini.

A Trieste dunque niente pistole per la Polizia locale, così come nei comuni dell’Isontino. Ma Udine e Pordenone la pensano diversamente: come sull’Isola, i vigili sono armati.

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