Villa Ara rinasce, tre campi e parcheggi

L’area sarà riqualificata con una spesa di 3 milioni. Ma intanto la polvere del terreno di gioco crea qualche disagio
Silvano Trieste 13/09/2011 Villa Ara
Silvano Trieste 13/09/2011 Villa Ara

Le conseguenze della Bora questa volta hanno destato un polverone reale, ben poco simbolico. L’eccezionale ondata di vento registrata a Trieste lo scorso inverno ha lasciato i segni a Villa Ara, nello storico Centro giovanile studenti di via Monte Cengio, la base socio-educativa curata dai padri Gesuiti. Nel ciclone è finito il campetto di calcio a "7", devastato dalle raffiche di oltre 140 km orari registrate il 2 marzo scorso, quasi un record.

A farne le spese era stato il manto sintetico, letteralmente sradicato dalla Bora e messo fuori uso dopo un onorato servizio che durava dal 1997. Niente verde artificiale quindi ma un ritorno obbligato alle origini calcistiche di Villa Ara e dintorni, con terra battuta, qualche sasso e soprattutto polvere e pulviscolo in abbondanza, in grado di propagandarsi nell'intero quartiere che circonda l'impianto sportivo.

Sin dagli anni '70 era quasi una prassi, ora il fenomeno ha messo in allarme l'intero circondario, infastidito dalla “nube” che si leva in volo durante allenamenti e partite, soprattutto quando nom viene innaffiato il terreno, un tempo quasi un rito pre- gara. Proteste verbali, qualche segnalazione ai carabinieri. Da quando la Bora ha messo in pensione la verde moquette da gioco a Villa Ara si parla di soluzioni definitive, ben al di là di semplice acqua sulla terra battuta: «Concordiamo sui possibili fastidi creati - ammette Gianni Spina, direttore della struttura di via Monte Cengio -. Dopo i danni causati dal vento eravamo del resto obbligati a togliere tutto il manto e a tornare, sia pur momentaneamente, al fondo di terra e sabbia. I problemi, tuttavia, sono durati poco. Ce ne siamo accorti cioè dopo aver ripreso la preparazione delle nostre squadre, forse dimenticando agli inizi di bagnare semplicemente il campetto. Non vogliamo creare disagi di nessun genere - ha ribadito Gianni Spina -. Ora siamo più attenti e comunque siamo a poche settimane dall'inizio di una svolta, anzi di un vero sogno che cullavamo da tempo». Svolta e sogno in questione hanno un disegno, un progetto ben definito. Verso la metà di ottobre dovrebbe infatti partire la prima tornata di lavori riguardanti l'intera riqualificazione del centro di Villa Ara, un piano che prevede una vasta area ricreativa con tre campi (calcio, basket, pallavolo), un adeguamento della viabilità e soprattutto un ampio parcheggio sotterraneo, in grado di ospitare almeno una quarantina di posti a rotazione e qualcosa come un centinaio di box, con entrata sempre da via Monte Cengio. La seconda apertura dei cantieri sembra programmata verso fine gennaio del 2012, di due anni abbondanti la durata dei lavori stimata. Imponente il progetto, importante anche la cifra ipotizzata, circa 3 milioni di euro, somma che dovrebbe essere coperta prevalentemente dai fondi della Provincia Veneta della Compagnia di Gesù: «Disponiamo anche di un piccolo sostegno del Fondo Trieste - ha specificato Gianni Spina - e ora ci muoveremo per trovare eventuali contributi pubblici». Sport, aggregazione, iniziative in campo sociale e della assistenza alle famiglie. Attorno a questi cardini dovrebbe ruotare il progetto di rinascita di Villa Ara, tempio cittadino delle istanze dei gesuiti: «Villa Ara non è solo calcio e sport, è catechesi - ha ribadito Gianni Spina - Ci stanno a cuore le famiglie, l'educazione, la convivenza». Già, la convivenza. Per il momento è stata osteggiata da polvere e sabbia al vento ma per quello, assicurano i padri Gesuiti, basterà solo la maggior costanza del giardiniere di Villa Ara.

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