Villa Giulia, un polmone di verde a due passi dal centro città
Villa Giulia è un parco urbano triestino di circa 235.000 m², si può considerare il secondo polmone verde di Trieste, inferiore solo al Boschetto: nel fondo del verde nasconde una vera e propria perla dell'ambiente cittadino.
Il parco è situato fra il colle di Scorcola e l'altipiano carsico. L'area fu acquisita dal Comune di Trieste e nacque dall'unione delle proprietà terriere boschive Krausenek, Rumer e Geiringer; venne inaugurata come parco pubblico il 21 aprile 1934. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale perse una parte della superficie originaria perché vennero costruite le case per le famiglie dei militari americani, alcune strade e delle abitazioni civili.
La cosa più preziosa di tutto il parco è senza dubbio lo stagno: è artificiale ed è stato realizzato nel 1995 dai Tutori Stagni e Zone Umide del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Servizio Verde Pubblico e il Museo di Storia Naturale del Comune di Trieste. Fu realizzato sfruttando la sorgente che scorga sul ciglio dell'antica cava dismessa di arenaria, che venne chiusa perché la scoperta della sorgente andava ad allagare l'area di scavo, creando immense pozze d'acqua che impedivano il lavoro dei minatori.
Lo stagno è stato progettato appositamente per ospitare le più rare specie di anfibi, libellule e piante, tutelate dall'Unione Europea. L'eccezionale comunità vegetale e animale dello stagno costituisce un esempio assolutamente unico in Italia e tra i più notevoli in Europa. Non da meno, questo specchio d'acqua contribuisce all'arricchimento della biodiversità del parco urbano, fungendo da riserva d'acqua per decine di specie. Prima della creazione dello stagno artificiale la sorgente creava un vero e proprio ecosistema, soggetto però agli andamenti dello sgorgare dell'acqua: con l'iniziativa della forestale questo ambiente così peculiare è stato stabilizzato.
Molti di noi ignorano l'esistenza di questa piccola nicchia, importantissima per l'ecosistema triestino. Si dovrebbe promuovere questo spazio verde e preservarlo affinché la vita in esso continui, curandolo e promuovendo la sua conoscenza tra le scolaresche e, più in generale, a tutta la popolazione della città.
Marco Prelazzi
IV A istituto tecnico
Alessandro Volta
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