Villa Kremešek, tagliato il bosco di bambù

/ ABBAZIA
È una tra le ville più attraenti della nobile Abbazia, costruzione storica (1887) che da un po' di tempo viene restaurata, con i lavori che hanno però sollevato polemiche e critiche specie per quanto fatto nel suo parco. Si tratta di villa Kremešek, già villa Ransonnet, situata poco sopra la baietta Lipovica e considerata tra gli edifici più belli della città liburnica. Ad inquietare, anche a far arrabbiare l'opinione pubblica abbaziana e non solo, è stato il taglio di un gran numero di canne di bambù che andavano a formare un caratteristico boschetto, il quale cingeva la villa, dandole pure un aspetto esotico, a prescindere dalla scarsa o nulla manutenzione dei decenni scorsi.
Ai media che hanno chiesto lumi all'amministrazione comunale sulla vicenda del disboscamento è stato risposto che tutti gli interventi riguardanti l'edificio e il suo scoperto sono stati sottoposti all'attenzione dell'Istituto fiumano alla Conservazione, da cui è arrivato il placet ai lavori. «Villa Kremešek, trattandosi di edificio storico e dunque in regime di speciale tutela – ha risposto il Comune - poteva venire restaurata solo dopo la stesura di uno studio specifico, al vaglio dei conservatori. È stato concluso che gran parte della vegetazione, trascurata da una settantina d'anni, si trovava in condizioni pietose e doveva dunque essere abbattuta. Oltre ai bambù, sono stati abbattuti alberi di querce, cipressi e magnolie, interventi proposti dal competente Istituto rovignese per il paesaggio, la pianificazione territoriale e l'ambiente». Il documento contemplava la necessità di tagliare gli esemplari malati, mettendo a dimora al loro posto piante sane e giovani. Insomma, l'ex villa Ransonnet (fatta costruire dal barone Eugen Von Ransonnet-Villez) dovrebbe tornare a risplendere come nei tempi andati e grazie al suo attuale proprietario.
Sottoposta a degrado per un lungo periodo, la villa era negli ultimi anni di proprietà dello Stato croato, per la precisione dell'Ufficio per la gestione del patrimonio statale. Ad acquistarla nel 2016 è stato il facoltoso imprenditore croato di origini dalmate, Jožo Dragan, che ha versato 20 milioni e 300 mila kune, sui 2 milioni e 671 mila euro. Il nome di Dragan non è sconosciuto all'opinione pubblica nazionale perché anni fa aveva tentato, senza riuscirvi, di rilevare i due cantieri navali di Spalato e quello di Traù. Ritenuto tra i cinque croati di maggior successo in Russia, Dragan muove affari principalmente nei settori dell'edilizia e dell'ingegneria. L'imprenditore ha confermato che d'ora in poi la villa e il suo parco saranno chiamati Dragan. —
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