Villa Priuli a Turriaco e servitù di passaggio Primo round ai privati

Altran Turriaco-villa Priuli
Altran Turriaco-villa Priuli

TURRIACO

Il primo round tra la proprietà di Villa Priuli e il Comune di Turriaco sull’uso del portoncino a fianco della sala del Consiglio comunale affacciata su piazza Libertà va ai privati. Il Tribunale civile ha rigettato le domande ed eccezioni avanzate dall’ente locale, accogliendo le posizioni della proprietà e condannando il Comune alla restituzione della chiave della porta, nonché al pagamento delle spese di lite. L’amministrazione ha deciso, però, di impugnare la sentenza davanti alla Corte d’appello di Trieste per accertare giudizialmente la fondatezza del diritto consistente, come spiega la giunta, nella titolarità, in capo al Comune, della servitù incidente sulla particella catastale 3/3 Pt 995. Al momento l’ente dispone ancora delle chiavi del portoncino, utilizzate solo in occasione delle sedute del Consiglio comunale. La vicenda è iniziata a fine autunno 2015, quando i privati proprietari di buona parte della grande corte retrostante la sala consigliare e anche dell’altro accesso a piazza Libertà hanno deciso di chiudere il portoncino. Un’iniziativa arrivata a valle della scelta dell’allora nuova amministrazione guidata dal sindaco Enrico Bullian di non acquistare più Villa Priuli e ridestinare il contributo regionale ad altre opere.

Il Comune decise di ricorrere contro i proprietari, avviando una mediazione, come previsto dalla normativa, chiusa con esito negativo. L’ente locale poi è riuscito a riavere le chiavi del portone in legno che, quando è chiuso, blocca pure l’uscita di sicurezza della sala consiliare più vicina al varco e quindi a piazza Libertà. Sulla porzione di terreno oggetto del contenzioso insiste dal 2003 una servitù di passaggio a piedi e di passaggio e manutenzione delle reti tecnologiche. A prevederla, e istituirla, è il contratto di compravendita della sala adibita a sede del Consiglio comunale, ma anche di mostre, conferenze, concerti, come sottolineava l’amministrazione nel 2015 nel decidere di ricorrere in giudizio contro quella che riteneva e ritiene una condotta non legittima della proprietà confinante. Cinque anni fa nel chiudere l’accesso, secondo quanto riferito dall’amministrazione locale, la proprietà, la stessa dell’intero complesso di Villa Priuli, avrebbe adotto motivi di sicurezza.—



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