Villaggio del fanciullo, 16 dipendenti in “cassa”

Bilancio in rosso per la tipografia. «Salveremo tutti i lavoratori con corsi di riqualificazione»
Lasorte Trieste 10/01/12 - Opicina, Tipografia Villaggio del Fanciullo
Lasorte Trieste 10/01/12 - Opicina, Tipografia Villaggio del Fanciullo

Sono ancora in cassa integrazione i dipendenti della tipografia-legatoria del Villaggio del Fanciullo. Dall'anno scorso, a rotazione, restano a casa 16 persone su un totale di 26 impiegate nel settore che ha risentito più degli altri della crisi rispetto alla comunità educativa e i corsi di formazione professionale, gli altri due rami di attività di cui si occupa l'ente gestito dalla Curia, che impiega in totale 93 persone. Se i programmi educativi e quelli scolastici sono sostenuti dai finanziamenti pubblici, la tipografia è invece a tutti gli effetti un'impresa commerciale che deve quindi sostenersi sulle sue gambe.

La crisi, che di fatto ha portato alla cassa integrazione, si è acuita nel giugno scorso quando l'intero settore legato ai servizi tipografici di stampa a Trieste è andato in crisi. Sono state perse importanti commesse con clienti storici che si sono rivolti altrove. Tanto da trascinare il bilancio aggregato del 2011 in rosso con perdite in tutti i tre settori: minimo il passivo della parte che di occupa di attività di formazione, 30 mila euro quello del comunità educativa, consistente invece il buco della tipografia con un totale di 200 mila euro. Situazione che non pare sia stata risolta: la chiusura dei conti di quest'anno prospetta una perdita di poco inferiore rispetto allo scorso anno.

L'obiettivo è non perdere alcun posto di lavoro e si sta lavorando per ricollocare il personale in esubero. Per la tipografia basterebbero 12 dipendenti, agli altri come spiega il vicedirettore Claudio Stagni «sono stati proposti dei corsi di riqualificazione perché non vogliamo mandare via nessuno. Abbiamo in piedi alcuni progetti come la costruzione di un asilo e un ristorante didattico dove potrebbero essere ricollocati in varie posizioni». Resta il nodo con le banche le quali non sono disponibili a concedere con facilità mutui o altre forme di finanziamento. Mentre lo stato di agitazione dei dipendenti che lavorano nella comunità educativa pare sia rientrato. «Dopo la modifica degli orari di lavoro – indica Rossana Giacaz della Cgil – tendente al risparmio per far quadrare il bilancio stiamo trovando un accordo». Elio Gurtner sempre della Cgil che segue la vertenza della tipografia «auspica che non vengano tagliati posti di lavoro. Bisogna vedere come si arriverà all'obiettivo del ridimensionamento del personale e capire se realmente le attività commerciali e l'asilo verranno realizzati».

Ivana Gherbaz

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