Villesse, Torre più sicuro con il rinforzo degli argini

La Regione ha stanziato 200mila euro per la manutenzione del corso d’acqua L’assessore Vito: «Sarà ripristinata la funzionalità della scogliera in massi»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 26/11/2007 Il Torre a Villesse - Foto di Valentina Balbi
Bumbaca Gorizia 26/11/2007 Il Torre a Villesse - Foto di Valentina Balbi

VILLESSE. La Regione ha stanziato 200mila euro per la manutenzione idraulica del torrente Torre «mediante movimentazione di sedimenti e ripristino della funzionalità dell’esistente scogliera in massi in Comune di Villesse», si legge nella delibera licenziata dalla giunta Serracchiani. Si tratta, dunque, di un nuovo intervento che va nella direzione della manutenzione dei corsi d’acqua di competenza del Servizio difesa del suolo.

«L’intervento - scrivono i tecnici nella relazione - ha lo scopo di ripristinare l’integrità della difesa in massi di roccia esistente, in modo da salvaguardare la funzionalità dell’opera, e offrire una maggiore sicurezza idraulica ai territori circostanti. La regolarizzazione della sponda a valle, la parziale ricostruzione e la manutenzione ordinaria della scogliera sono finalizzati a prevenirne il collasso, impedendo la ripresa dei fenomeni di erosione e potrebbero interessare l’integrità dell’argine unico Torre–Isonzo».

La scogliera in oggetto, la cui lunghezza è di circa 300 metri, si trova in località “Cumignai” ed è situata a circa 1.500 metri a sud dell’abitato di Villesse, a 1.500 metri a est dell’abitato di Ruda e a 90 metri di distanza dall’argine unico Torre–Isonzo, poco a sud della sua congiunzione con l’argine sinistro del Torre. «La scogliera - spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito - è stata realizzata principalmente a difesa dell’argine unico e allo scopo di impedire i fenomeni erosivi in corrispondenza dell’ampio meandro che forma il torrente Torre. Essa è costituita da massi ciclopici non legati i quali, a seguito degli eventi di piena degli ultimi anni, risultano sconnessi e disallineati rispetto alla loro posizione originale e alla pendenza di progetto; a ciò si associa una profonda incisione del letto di magra lungo la linea della fondazione».

Questo fenomeno - spiegano i tecnici della Regione - porta ad un’accelerazione del flusso idrico e ad un aumento delle spinte tangenziali con conseguente pericolo di “scalzamento” del manufatto e di perdita delle sue condizioni di stabilità statica. Immediatamente a valle della scogliera, in sinistra idraulica, si evidenzia un elemento di discontinuità del profilo di sponda che costituisce ostacolo trasversale al regolare scorrimento della corrente d’acqua. Il rigurgito derivante dalla presenza dell’ostacolo, si legge ancora nella relazione tecnica, ha portato al completo collasso degli ultimi 50 metri circa della scogliera stessa. Da qui, la necessità di operare l’intervento che costerà 200mila euro.

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