«Violentata a Ponziana» Polizia a caccia di riscontri

La polizia è a caccia del nordafricano ritenuto il violentatore della donna di 55 anni che, mercoledì scorso, aveva raccontato la sua drammatica vicenda a “Telequattro” e poi - dopo due giorni - agli investigatori della Squadra mobile. Ma al momento, da quanto appreso, mancano molti riscontri sullo sconcertante fatto. Per questo motivo da ieri - discretamente - sono in corso una serie di controlli incrociati da parte degli investiatori coordinati dal pm Pietro Montrone. Verifiche a tutto campo che puntano a definire con precisione i contorni della vicenda, che tuttora non risultano definiti.
Da ieri gli agenti stanno infatti visionando i filmati delle telecamere della zona di Ponziana ma stanno anche cercando quelle che vengono definite testimonianze indirette. E cioè quei riscontri che possono essere evidenziati dalle persone che nelle ore del mattino solitamente passano in quella zona. Perché in effetti basta un indizio per avere la conferma.
In effetti testimoni oculari della violenza non ce ne sono. E la scena dell’assalto, a quanto è dato sapere, non si è consumata sotto l’occhio puntato di una telecamera, anche se nella zona qualche “grande fratello” c’è e potrebbe aver appunto catturato quantomeno le fasi di avvicinamento o d’allontanamento del presunto aggressore.
L’unico elemento evidente e concreto è - al momento - solo la testimonianza della vittima (che ha formalizzato la denuncia). Ha riferito solo però che l’autore di tale orrendo assalto era «uno straniero», dai tratti somatici nordafricani. Per questo è probabile, secondo la polizia, che anche questo non certo insignificante dettaglio possa entro breve tempo trovare un eventuale riscontro anche a livello medico-scientifico.
La donna - così ha denunciato - dopo aver perso i sensi in seguito alla paura e al fatto che l’uomo le aveva stretto le mani attorno al collo, si è risvegliata con gli abiti impregnati di urina e liquido seminale. In ospedale la donna è stata sottoposta a una serie di accertamenti clinici.
Aspettando conferme fisiologiche, ci sono nel frattempo i sospetti etnici. La vittima ha raccontato, tra le altre cose, che nell’aggredirla armato di coltello lo sconosciuto ha gridato più e più volte “italiane puttane!”, in senso di estremo disprezzo proprio verso l’etnia del Paese che lo ospiterebbe e soprattutto nei confronti del genere femminile.
Un disprezzo che troverebbe conferma anche nel disgustoso gesto successivo di urinare e lasciare del liquido seminale addosso a una povera donna priva di sensi, come lei stessa ha raccontato agli investigatori della Squadra mobile. (c.b.)
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